II media violenza in gita

Come è noto e come è ampiamente raccontato in tutti i film che parlano di scuola, durante i viaggi di istruzione può accadere di tutto, al punto che, a distanza di anni, la gita a … è una delle poche cose che si ricordano o per una trasgressione, o per una storia tra coetanei o per un flirt tra gli accompagnatori.

Si attende la gita con tutte le ansie della prima notte fuori controllo famigliare e hai voglia a dare regole e a fare raccomandazioni. Hai voglia a metterli a letto; hai voglia a fare l'incursione di controllo: tirar tardi, un po' di promiscuità, in gruppo sul letto, l'incursione in camera dagli amici?

Sui giornali di oggi si racconta che in una scuola media di Posillipo (Na) è in corso una indagine che riguarderebbe il comportamento di 7 alunni tredicenni (II media) accusati (ma non punibili per ragioni di età) di violenze a sfondo sessuale commesse su un compagno di classe. La Stampa afferma che le violenze si sarebbero addirittura proptratte per due notti.

Sfogliando i giornali on line leggo che il gruppo era in gita a Fasano, che c'erano 70 studenti e ben 8 accompagnatori. Eppure è successo e la cosa sarebbe saltata fuori dolo dopo il rientro a scuola quando il ragazziono non ce l'ha fatta più e avrebbe parlato a casa.

Gli stessi fatti sono in corso di accertamento e sono coperti da tutte le necessarie cautele; ne parlo per riflettere e invitare a riflettere:

  • bisogna abolire questi momenti? Penso di no. Si ricordano le trasgressioni ma si diventa anche grandi. Semmai mi preoccupa che una cosa del genere accada in una II media e in ambito omo-sessuale. Nella infanzia di chiunque c'è sempre un ricordo del "giochiamo al dottore" ma qui, sembra, siamo andati un po' oltre.
  • cosa doveva fare la scuola? Cosa si fa in questi casi? Dove finisce l'accertamento preistruttorio e dove iniziano le contestazioni? La questione è delicata per il tema e per l'età oltre che per il sovrapporsi di indagini da trasferire al tribunale per i minori e di azioni educative da svolgere all'interno.
  • Leggo che c'è stata una sospensione di 15 giorni (il massimo che può dare il Consiglio di Classe senza andare in Consiglio di Istituto). Come muoversi nella classe? In una II media ci sono poco più di 20 alunni e dunque sembra coinvolto circa un terzo del gruppo classe. Come muoversi con gli altri? Che livello di esplicitazione adottare? Che rapporto educativo tenere con i coivolti. Come rapportarsi alla vittima? Come salvarla dalle battutine "innocenti" pesanti come macigni? Con tutte le cautele del caso io sono perché si espliciti perché sarebbe peggio affidare chiarimento e riflessione a chiacchiere di corridoio.

Ne parlo qui sopra per dire a tutti che queste cose accadono e che ciò che finisce sui giornali è solo una parte della amara realtà delle trasgressioni in ambito scolastico. Sta cambiando il rapporto scuola famiglia e sempre di più la scuola finisce per diventare un luogo in cui la famiglia appalta la funzione educativa ad altri e questo è ciò che non funziona.

 

Info su Claudio Cereda

nato a Villasanta (MB)il 8/10/1946 | Monza ITIS Hensemberger luglio 1965 diploma perito elettrotecnico | Milano - Università Studi luglio 1970 laurea in fisica | Sesto San Giovanni ITIS 1971 primo incarico di insegnamento | 1974/1976 Quotidiano dei Lavoratori | Roma - Ordine dei Giornalisti ottobre 1976 esame giornalista professionista | 1977-1987 docente matematica e fisica nei licei | 1982-1992 lavoro nel terziario avanzato (informatica per la P.A.) | 1992-2008 docente di matematica e fisica nei licei (classico e poi scientifico PNI) | Milano - USR 2004-2007 concorso a Dirigente Scolastico | Dal 2008 Dirigente Scolastico ITIS Hensemberger Monza | Dal 2011 Dirigente Scolastico ITS S. Bandini Siena | Dal 1° settembre 2012 in pensione | Da allora si occupa di ambiente e sentieristica a Monticiano e ... continua a scrivere
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