Terza prova: consigli ai candidati

Vi voglio proporre una cassetta degli attrezzi fatta di consigli utili nati dalla esperienza di tanti esami di stato. La cassetta è rivolta agli studenti per evitare che, presi dall’ansia, si commettano errori che si potevano evitare.

I consigli riguardano le tipologie A, B e C perché le altre tipologie (sino alla F) sono meno utilizzate.

La tipologia C (quesiti a risposta multipla) non gode dei miei favori perché si presta male ad una valutazione: a) i quesiti dovrebbero essere molti di più del massimo consentito, b) per ogni quesito dovrebbero esserci almeno quattro risposte (la corretta, una platealmente sbagliata e due distrattori), c) la valutazione dovrebbe prevedere +1, 0, -1 per le risposte corrette, mancanti o sbagliate in modo di penalizzare chi risponde a caso d) il tempo di somministrazione  dovrebbe essere breve e la vigilanza ferrea. Poiché la realtà è un’altra, l’ho sempre sconsigliata ai miei docenti e, da presidente, ai commissari.

Le due tipologie A (trattazione sintetica di argomenti) e B (quesiti a risposta singola) sono le più diffuse (la B più della A) e sulle loro caratteristiche formali ho scritto un articolo nel 2010 che potete trovare nella sezione scuola.

1) Le consegne. La terza prova contiene un frontespizio con la indicazione della tipologia, delle discipline coinvolte, del tempo a disposizione e dei materiali utilizzabili. Ad eccezione delle discipline si tratta di informazioni che la commissione rende note preventivamente. Solitamente la tipologia viene scelta confermando quanto la classe ha fatto nelle simulazioni in corso d’anno. Quest’anno c’è una novità. Il ministero non ha scritto che le materie siano 5, ha usato una formulazione più sibillina che ha lo stesso significato: nel rispetto del numero massimo (5) la commissione deve allargare il più possibile il proprio campo di indagine (per la prima volta c’è un deve invece di un “si consiglia”).

Potreste dunque trovarvi 5 materie anche se vi hanno abituato a 4. Nulla di grave perché il tempo di durata della prova e il numero di quesiti vengono commisurati a quanto si richiede.

Esemplifico con lo scientifico dove i commissari esterni sono di matematica, filosofia e lingua straniera. Supponiamo che gli interni siano di italiano, fisica e scienze. In questo caso le materie oggetto della III prova potrebbero essere fisica, scienze, storia, filosofia, lingua straniera, latino, ma anche italiano o matematica anche se di solito si tralasciano le discipline oggetto della I e II prova scritta. La commissione farà le sue scelte e noi ci adegueremo.

2) L’utilizzo del tempo. Ipotizziamo che le materie siano 5, il tempo disponibile sia di 3 ore e che la tipologia sia la B con 2 quesiti per materia. Come suddividiamo il tempo?

Dedicate 15’ alla lettura attenta delle consegne e dei quesiti proposti, 25’ a ciascuna delle 5 materie, 10’ alla trascrizione di quanto avevate eventualmente scritto sul foglio di brutta, 30’ ad una rilettura e revisione del tutto. Ovviamente se in qualche disciplina siete stati più rapidi dedicherete il tempo accumulato a quelle in cui siete meno bravi o che presentano quesiti particolarmente ostici. Consiglio comunque di esaurire via via una materia e di non saltellare tra l’una e l’altra perché ciascuna ha le sue regole linguistiche e il suo status epistemologico.

3) Lo stile di lavoro. Io andrei esattamente in ordine. Tenete presente che, se i commissari hanno lavorato bene, i due quesiti, oltre che riguardare argomenti diversi, dovrebbero presentare una diversa complessità, uno di essi sarà più semplice in modo di fare da scialuppa di salvataggio. Rileggete con attenzione il testo prestando attenzione al significato di ogni parola. Nella tipologia A bisogna sviluppare una argomentazione, nella B bisogna rispondere ad una richiesta esplicita. Utilizzate il foglio di brutta per strutturare uno schema di risposta. Fate due conti per capire se quello che intendete scrivere corrisponde allo spazio che è stato assegnato per la risposta (né troppo né troppo poco) e poi, dopo che avete immaginato la risposta, iniziate a scrivere. Nella risposta evitate di consumare righe per riscrivere la domanda. Scrivete bene, evitate le correzioni e se vi accorgete di avere sbagliato, tirate una riga e fate una nota di rimando sul retro del foglio o su un foglio aggiuntivo. Se c’è bisogno di schematizzare fatelo. Non lasciate mai un quesito, o peggio una intera materia, completamente in bianco. Supponiamo che, in una scala arbitraria una risposta meriti un punteggio da 1 a 10; se lasciate in bianco prendete 1, se scrivete cose sbagliate o incomplete prenderete da 6 a 2 (che è comunque meglio di 1).

Mentre lavorate, senza ansia ma con razionalità, ricordatevi di controllare il tempo e lavorate da soli perché non è detto che chi vi è vicino sia in grado di dare il consiglio giusto.

Se il testo di un quesito vi appare ambiguo fatelo presente al Presidente alzando la mano. Sarà lui, dopo aver sentito il commissario della materia, a stabilire se si deve dare un chiarimento e, in quel caso, il chiarimento viene dato ad alta voce a tutti i candidati.

4) La fase di revisione. Vi restano 40’ per rileggere, completare, trascrivere, riflettere. Usateli bene e usateli per tutte le discipline. Fingete di essere il commissario e rileggete dopo aver dato una occhiata alla formulazione del quesito. La vostra risposta si legge? La vostra risposta sta in piedi? La vostra risposta è esaustiva?Se a quei tre (?) avete risposto con qualche no provvedete subito.

5) Per finire. Quest’anno ci sono due novità. La prima ha a che fare con l’Ordinanza Ministeriale. La correzione delle prove scritte può iniziare solo dopo lo svolgimento della III prova e dunque i colloqui inizieranno più tardi del solito. La ratio è quella di evitare che le commissioni si facciano prendere dalla fretta di finire prima possibile. Dal punto di vista giuridico mi pare una scelta giusta volta ad evitare che qualche studente con le prime due prove negative fosse posto sotto tutela durante lo svolgimento della III. Gli scritti sono tre ed è giusto che vengano valutati al termine della fase “prove scritte”. La seconda novità è passata sostanzialmente sotto silenzio, ma è la più importante e riguarda l’intero esame di stato: le classi terminali sono quelle del riordino Gelmini. Nei tecnici e nei professionali si è lavorato sulla didattica per competenze, i licei sono stati riorganizzati e nei regolamenti si faceva riferimento al necessario adeguamento dell’esame di stato che non c’è stato. Questa terza prova andrebbe rivista nel suo impianto, ma questo, con la cassetta degli attrezzi, non c’entra.


Articolo scritto per il Sussidiario e pubblicato il 20/06/2015


 

Info su Claudio Cereda

nato a Villasanta (MB)il 8/10/1946 | Monza ITIS Hensemberger luglio 1965 diploma perito elettrotecnico | Milano - Università Studi luglio 1970 laurea in fisica | Sesto San Giovanni ITIS 1971 primo incarico di insegnamento | 1974/1976 Quotidiano dei Lavoratori | Roma - Ordine dei Giornalisti ottobre 1976 esame giornalista professionista | 1977-1987 docente matematica e fisica nei licei | 1982-1992 lavoro nel terziario avanzato (informatica per la P.A.) | 1992-2008 docente di matematica e fisica nei licei (classico e poi scientifico PNI) | Milano - USR 2004-2007 concorso a Dirigente Scolastico | Dal 2008 Dirigente Scolastico ITIS Hensemberger Monza | Dal 2011 Dirigente Scolastico ITS S. Bandini Siena | Dal 1° settembre 2012 in pensione | Da allora si occupa di ambiente e sentieristica a Monticiano e ... continua a scrivere
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