ancora sulle Unioni Civili

Stiamo per arrivare al dunque  e dico la mia più da esponente della società civile che della società politica.

Sarebbe sbagliato rinviare perché in Italia il rinvio migliorativo è sempre stato lo strumento per non fare le cose. In alcune province italiane tra il 20 e il 40% dei nuovi nati nascono da unioni di fatto e già questo elemento ci dice della urgenza e necessità di una regolamentazione in termini di diritti e di doveri.

E' del tutto evidente che sulla questione del matrimonio tra omosessuali il nostro paese ha delle forti resistenze che non derivano tanto dal primato di una presunta maggioranza cattolica, ma dal fatto che la nostra cultura diffusa è, allo stato, molto diversa da quella di altri paesi del mondo occidentale. Si è fatto bene a non incardinare il dibattito sul tema matrimonio sì, matrimonio no, perché alla fine non si sarebbe combinato nulla.

Considero sbagliata la posizione di chi, dentro e fuori il PD, introduce nel tema delle unioni civili, attraverso degli escamotage, problematiche che dovrebbero invece rinviare al tema del matrimonio tra coppie dello stesso sesso. Rientrano in questo ambito la adozione, in tutte le sue varianti e la pensione di reversibilità. Per quest'ultima credo che il tema possa essere affrontato prevedendo non automatismo ma gradualità nei processi applicativi, in modo di evitare trucchi in cui gli italiani sono maestri.
Esemplifico: A e B (vedovi) convivono ma non si sposano per non perdere le pensioni di revesibilità dei coniugi defunti. Quando A sta per morire A e B registrano la loro unione e così B potrà avere la pensione di A. Come è noto il tema è ampio e ricco e riguarda anche i finti matrimoni di donne straniere che sposano anziani per acquisire la cittadinanza.

Dal punto di vista della chiarezza e della leggibilità sarebbe stato meglio enumerare in maniera esplicita tutto ciò che, attraverso l'Unione Civile, viene garantito e ciò che non viene garantito in termini di diritti e di doveri rinviando alla azione della magistratura tutto e solo ciò che non viene esplicitamente richiamato dalla legge. Invece il testo è pieno di rinvii, aggiunte, modifiche lessicali a testi già in vigore.

Per evitare i rinvii e modifiche alla legislazione vigente (codice civile) con il rischio di letture paramatrimoniali bastava essere espliciti e scrivere un testo di tipo propositivo-affermativo anziché emendativo. Quando si fa così la legge risulta più chiara e basta poi un unico articolo che rimanda alla abrogazione e integazione di tutto ciò che nella legislazione vigente risulti in contrasto..

Non capisco il can can che si sta facendo sulla stepchild adoption. I figli riconosciuti di uno dei due partner provengono o da un precedente legame eterosessuale (e allora l'altro genitore esiste già) o da qualche pasticcio prodotto dalla tecnologia genetica che, invece, è bene non agevolare per evitare il buco nella diga che poi determina una reazione a catena. Solo nel caso di morte del genitore presente all'interno della unione civile affiderei ad una indagine della magistratura minorile rapida (nell'interesse del minore) l'eventuale affido all'altro partner mettendo il partner sullo stesso piano dei parenti più o meno prossimi.  Meno casi si affidano alla magistratura e maggiore è la probabilità che la decisione sia rapida, approfondita e giusta. Alla tesi di chi sostiene che l'intervento si fa nell'interesse del minore rispondo che mentre sono favorevole alla adozione da parte di un single, sono del tutto contrario ad estendere la genitorialità ad una coppia formata da persone dello stesso sesso. Chi lo sostiene dovrebbe spiegarmi in che senso sia nell'interesse di un minore avere due madri o due padri. Come ho già avuto modo di osservare, chi sostiene questa tesi dovrebbe avere il coraggio di affermare che la genitorialità nulla ha a che fare con i processi biologici e sostenere che i genitori possono, su richiesta, essere ben più di due.

Mentre sono del tutto favorevole alla fecondazione eterologa ritengo barbara, incivile, classista e disumana la pratica dell'utero in affitto (o maternità surrogata) e penso che in tale caso chi la pratica non debba poter disporre di scorciatoie al proprio egoismo nel nome dei diritti del minore. Basterebbe studiare un po' di neuroscienze per comprendere che semmai i diritti del minore riguardano la madre che ha condotto a termine la gravidanza e non la partner di chi ha donato l'ovulo, l'ha fatto fecondare con lo sperma di uno sconosciuto e l'ha fatto impiantare nell'utero di un'altra donna.

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Ma poichè stiamo per arrivare al dunque: nessun ricatto da parte di chicchessia, eventuale stralcio degli elementi molto divisivi, portare a casa un risultato.

 

Info su Claudio Cereda

nato a Villasanta (MB)il 8/10/1946 | Monza ITIS Hensemberger luglio 1965 diploma perito elettrotecnico | Milano - Università Studi luglio 1970 laurea in fisica | Sesto San Giovanni ITIS 1971 primo incarico di insegnamento | 1974/1976 Quotidiano dei Lavoratori | Roma - Ordine dei Giornalisti ottobre 1976 esame giornalista professionista | 1977-1987 docente matematica e fisica nei licei | 1982-1992 lavoro nel terziario avanzato (informatica per la P.A.) | 1992-2008 docente di matematica e fisica nei licei (classico e poi scientifico PNI) | Milano - USR 2004-2007 concorso a Dirigente Scolastico | Dal 2008 Dirigente Scolastico ITIS Hensemberger Monza | Dal 2011 Dirigente Scolastico ITS S. Bandini Siena | Dal 1° settembre 2012 in pensione | Da allora si occupa di ambiente e sentieristica a Monticiano e ... continua a scrivere
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