Io difendo la costituzione nata dalla resistenza …

"Io difendo la Costituzione nata dalla Resistenza e nessuno ha il diritto di cambiarla". Che bella frase! Semplice, chiara e convincente. Peccato che nessuno sappia cosa significa!

Per capirlo ho digitato "elenco leggi revisione costituzionale" su Google e sul sito della Corte Costituzionale ho trovato il file "Le_leggi_costituzionali_e_di_revisione_costituzionale.pdf". Ho scoperto così che il Sacro Testo Immutabile del 1948 in 64 anni ha subìto ben 39 variazioni, fra modifiche, leggi costituzionali e integrazioni varie. Sarà pure la Costituzione più bella del mondo, ma dopo 39 interventi dall'estetista magari diventerei bello anch'io

Cosa significa allora "difendere la Costituzione"? Volere ripristinare la versione del 1948? Difendere la versione del 2001? Perché allora non optare per la revisione del 1963? Diciamo che ognuno è libero di difendere la versione che più gli piace. Fra le 39 sfumature di Costituzione fai-da-te la scelta è più ampia di quella dei formaggi dell'Esselunga. "Io difendo la versione 23; è la più bella!", "Allora non hai visto la 34; è uno schianto!". "Secondo me la versione più stabile è la 8.1", "Guarda che ti confondi con Windows…"

Va bene, cambiamo pure articoli secondari, ma oggi quei criminali del PD vogliono modificare nientemeno che il Senato! Questa proprio no, adesso esageriamo: il Senato è sacro e deve restare come lo volevano i Padri Costituenti nel 1948! A proposito, come lo volevano? Andiamo a leggere la release 1.0 della Costituzione e troviamo l'art. 60 che dice "La Camera dei deputati è eletta per cinque anni. Il Senato della Repubblica per sei."

Per sei anni? Ohibò! Basta il minimo comune multiplo per scoprire che i Padri Costituenti prevedevano un rinnovo completo del Parlamento ogni 30 anni! In questo modo di fatto progettavano a tavolino l'alta probabilità di avere due Camere con maggioranza differente; proprio la stessa cosa che oggi critichiamo come se fosse un incidente della statistica!

Ma i Padri Costituenti erano spinellati? No, semplicemente mettevano in pratica un preciso progetto pensato per impedire una governabilità funzionale ed efficiente. Infatti a quel tempo governare stabilmente era considerata una parolaccia però, se lo pensavano, qualche ragione ce l'avevano: erano troppi i rischi di ritorno al Fascismo e troppa la sfiducia reciproca fra DC e PCI. A quel tempo. Appunto, a quel tempo…

L'assurdità di due Camere di durata diversa con poteri paritari ha costretto i Presidenti della Repubblica a forzare (violare?) la Costituzione per tre volte. Nel 1953, nel '58 e nel '63 il Senato è stato sciolto anticipatamente, dopo cinque anni, in modo da rinnovarlo insieme alla Camera. Poi il Sacro Testo Immutabile è stato cambiato.

"Io difendo la Costituzione nata dalla Resistenza e nessuno ha il diritto di cambiarla". Adesso è chiaro cosa significa. O no?

"Se vince il no, non si va ad elezioni anticipate; si farà una proposta per una limitata modifica della Costituzione. Un solo articolo con tre commi: primo comma: ridurre i deputati da 630 a 400, e i senatori da 315 a 200; secondo comma: elezione dei parlamentari a suffragio universale, con elezione diretta; terzo comma: durante un esame di un disegno di legge, se ci sono diverse maggioranze tra Camera e Senato, si sottopone il testo ad un comitato di conciliazione, che scrive il testo definitivo da sottoporre al voto del parlamento." (M. D'Alema, 10 ottobre 2016, intervistato da LeggiOggi)

"Oggi difendere la Costituzione significa avere il coraggio di modificarla in quelle parti operative che rendono quasi impossibile realizzare i grandi principi di base su cui essa è fondata" (R. Ceriani, 19 novembre 2016, non intervistato da nessuno)


a proposito dei senatori …

Ho sentito dire centinaia di volte che "La Riforma Costituzionale ci toglie il diritto di votare i Senatori e li fa scegliere dai partiti".
Anche se non mi entusiasma il Dogma che vede gli elettori buoni e i partiti cattivi, preferisco domandarmi: "Ma questi nostalgici del voto dato ai Senatori hanno votato su Marte?". Noi, semplici terrestri, non abbiamo scelto nessuno perché OGGI i Senatori sono scelti dai partiti.

Chi non lo ricorda vada su Google (Santo protettore degli Smemorati) e digiti "Fac-simile scheda elettorale Senato". Troverà vari siti delle prefetture da cui scaricare i modelli delle schede su cui abbiamo votato l'attuale Senato. Potevamo mettere una croce SOLO sul simbolo di un partito. Il nome del misterioso Senatore che abbiamo votato, scelto dai partiti, non era neppure scritto sulla scheda!

Per i distratti la Prefettura scrive su web, in tutto maiuscolo: "COME SI VOTA: E' VIETATO SCRIVERE SULLA SCHEDA IL NOMINATIVO DEI CANDIDATI E QUALSIASI ALTRA INDICAZIONE". Fa bene a scriverlo: se avessimo scritto il nome di una persona la scheda sarebbe stata ANNULLATA!

RIASSUNTO
1) oggi i 315 Senatori pagati sono scelti dai partiti
2) con la Riforma un centinaio di Senatori non pagati saranno scelti fra i Consiglieri Regionali scelti dagli elettori con le preferenze (è in discussione una normativa che prevede un ulteriore "listino" su cui potremo scegliere i consiglieri da inviare al nuovo Senato)
3) gli amici che lamentano che la Riforma fa scegliere i Senatori ai partiti, togliendo questo diritto agli elettori, mi spiegano su quale pianeta hanno votato? Grazie

Quando ho pubblicato su FB il punto 2 mi ero sbagliato: SE VINCERÀ IL SI I SENATORI SARANNO ELETTI DIRETTAMENTE dai cittadini come ci spiega Vannino Chiti.
Infatti l'intero PD, compresi coloro schierati per il NO (miracolo?), è d'accordo su una futura legge elettorale per il Senato secondo cui "…i 74 consiglieri regionali-senatori saranno eletti dai cittadini in modo proporzionale con una scheda elettorale apposita, diversa da quella con cui eleggeremo i consiglieri semplici e il presidente della Regione".

Ovviamente questa legge non può essere proposta prima della vittoria del SI perché parla di un Senato che ancora non esiste.

Info su Roberto Ceriani

Roberto Ceriani, classe 1950, laureato in Fisica, dopo molti anni di insegnamento ha vinto il 1° concorso per Dirigente Scolastico e quindi, dopo aver fatto questo nuovo lavoro per alcuni anni, è andato in pensione per raggiunti limiti di età. Interviene spesso su Facebook su problematiche riguardanti il mondo della scuola. “Autore di libri di Fisica per Licei e di numerosi testi di divulgazione informatica. Formatore di insegnanti in Lombardia e nelle regioni del Sud. Ha lavorato 9 anni all’IRRSAE-IRRE Lombardia dove si è occupato di Progetti Europei di formazione docenti e di analisi statistiche di dati internazionali sugli apprendimenti (Progetto OCSE-PISA). Attualmente, per conto dell’Invalsi, si occupa di valutazione delle scuole italiane e, per conto dell’USR Lombardia, è impegnato nelle attività di valutazione dei Dirigenti Scolastici”
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Una risposta a Io difendo la costituzione nata dalla resistenza …

  1. Tiziano scrive:

    Cito “Infatti a quel tempo governare stabilmente era considerata una parolaccia però, se lo pensavano, qualche ragione ce l’avevano: erano troppi i rischi di ritorno al Fascismo e troppa la sfiducia reciproca fra DC e PCI. A quel tempo. Appunto, a quel tempo…”

    Infatti oggi governare stabilmente è una parolaccia, ho vissuto in questi trentanni sempre con gli stessi (stabili sulle loro poltrone); questi sono i rischi.E concludo con “troppa sfiducia reciproca nel PD e nelle altre forze politiche. Appunto in questo tempo….”

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