mi sarebbe piaciuta un’altra cosa – di Roberto Ceriani

Spero che il PD abbia fatto la scelta giusta, anche se avrei preferito una trattativa con i Cinque Stelle. Non per fare alleanze, ma per discutere pubblicamente di alcuni temi concreti: lavoro, povertà, immigrazione, Europa, NATO, energia, trasporti, ecc. Trattarli da adulti li avrebbe costretti ad assumersi responsabilità. Demonizzarli fa aumentare i loro consensi. Che ci piaccia o no esprimono una parte consistente della società e isolarli aumenta il nostro isolamento.

Avevo scritto più o meno questo e qualche amico mi ha considerato un venduto. E’ vero, mi venderei volentieri, ma purtroppo nessuno mi vuole comperare…

Mi sarebbe piaciuto vedere Martina e Di Maio durante uno streaming, proprio come piace(va) ai Cinque Stelle. Un pubblico dialogo in cui Martina dice più o meno:

Caro Di Maio, io e te siamo molto diversi, ma abbiamo in comune la volontà di migliorare il nostro Paese. Ti propongo queste 15-20 cose su cui potremmo trovare qualche accordo parziale.
Discutiamone nel concreto fra una settimana, ma nel frattempo ti chiedo un piccolo favore: si dice che i tuoi parlamentari abbiano firmato un contratto con la Casaleggio & C. che prevede una multa di 100.000 euro se si comportano diversamente dagli ordini di scuderia.

Tu sai bene che questo contratto è contrario alla Costituzione che prevede l’assenza di vincolo di mandato per gli eletti, quindi ti chiedo di smentirne l’esistenza o di dichiararlo stracciato.
Te lo chiedo in particolare per Roberto Fico, terza carica dello Stato, perché se Mattarella avesse un malore mentre la Casellati è in vacanza avremmo un sostituto Presidente della Repubblica che deve rendere conto a una società privata a scopo di lucro. Roba da farci rimpiangere Berlusconi!

Come sai, caro Luigi, noi del PD siamo un po’ litigiosi. E’ vero, noi siamo capaci di pensare con la nostra testa, decidere, fare errori e cercare di correggerli. Per dirla senza congiuntivi, siamo persone vere e libere. Per questo motivo voglio trattare con te quando sarò sicuro che rappresenti altrettante persone vere e libere. Ti va bene rivederci fra una settimana?”

Più o meno questo era lo streaming che sognavo. Forse sarebbe servito ad aprire gli occhi a molti elettori ed eletti dei Cinque Stelle. Forse non sarebbe servito a nulla, ma almeno la foto con la faccia di Di Maio sarebbe rimasta stampata sui libri di Storia per i prossimi 30 anni…

 

Info su Roberto Ceriani

Roberto Ceriani, classe 1950, laureato in Fisica, dopo molti anni di insegnamento ha vinto il 1° concorso per Dirigente Scolastico e quindi, dopo aver fatto questo nuovo lavoro per alcuni anni, è andato in pensione per raggiunti limiti di età. Interviene spesso su Facebook su problematiche riguardanti il mondo della scuola. “Autore di libri di Fisica per Licei e di numerosi testi di divulgazione informatica. Formatore di insegnanti in Lombardia e nelle regioni del Sud. Ha lavorato 9 anni all’IRRSAE-IRRE Lombardia dove si è occupato di Progetti Europei di formazione docenti e di analisi statistiche di dati internazionali sugli apprendimenti (Progetto OCSE-PISA). Attualmente, per conto dell’Invalsi, si occupa di valutazione delle scuole italiane e, per conto dell’USR Lombardia, è impegnato nelle attività di valutazione dei Dirigenti Scolastici”
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Una risposta a mi sarebbe piaciuta un’altra cosa – di Roberto Ceriani

  1. Claudio Cereda scrive:

    a me quelli che danno fastidio, ma proprio tanto fastidio, sono i riti, i messaggi trasversali, i comunicati che dicono e non dicono, per poter far dire a tutti di avere vinto, i finti unanimismi.
    La discussione attuale, interna al PD, mi ricorda la discusssione interna ad Avanguardia Operaia all'indomani delle elezioni del 76 vinte dal PCI e in cui la sinistra rivoluzionaria dopo anni di impegno generoso nelle lotte sociali e di fabbrica, si ritrovò ad avere un consenso da "pugno di mosche".
    Dietro la sconfitta c'erano nodi di natura politica nel senso più alto del termine; criticavamo il PCI e avevamo una proposta talmente limitata da rendere il progetto del PCI incommensurabile rispetto al nostro. Credevamo che alzare il livello dello sconbtro fosse sufficiente.
    Invece di discutere pubblicamente ed assumere decisioni conseguenti, si scelse di regolare i conti all'interno del gruppo dirigente disorientando i militanti e non affrontando il problema. Nel giro di pochi mesi ci fu l'implosione.
    La vedo male per il PD se non si mette a far politica e con questo, per essere chiaro, non intendo che si debba aprire ai 5 stelle, ma prendere posizioni che siano comprensibili alle persone e smetterla di ironizzare sugli avversari, perché c'è poco da ridere.
    Trovo paragonabili al PD, in termini di debolezza, i comunicati di Forza Italia; anche loro credono di essere furbi.

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