Meglio perdere con onore, piuttosto che perdere le elezioni e la faccia

La crisi è finita come doveva e l'unica cosa che ha stonato è stata la presenza, accanto al capo del governo, dei due angeli custodi, uno contrito e con una cravatta improponibile e l'altro gradasso, con la corona del rosario, con i pizzini, con le smorfie. Conte con stile e con fermezza ha aperto il quaderno e le ha dette tutte. O meglio ha detto tutto quello che non aveva potuto dire negli ultimi quattro mesi. Trattandosi di una crisi del tutto inedita meglio sarebbe stato avere il capo del governo, da solo con i ministri tecnici, accanto alla presidente del Senato e tutti gli altri al loro posto sui banchi del Senato.

Mattarella, da par suo, ha mandato un messaggio chiaro: le consultazioni durano 24 ore, mi dite cosa volete fare e poi decido. Bene. Ed ecco cosa ne penso io.

  • sono contrario ad un governo che duri sei mesi e che faccia la manovra lacrime e sangue di sterilizzazione dell'IVA con l'appoggio del centro-sinistra, dei 5 Stelle e di Forza Italia mentre Salvini e la Meloni fanno le vergini dai candidi manti. Si tratterebbe del suicidio.
  • considero irrealizzabile un progetto di governo di legislatura perché non ne vedo il programma possibile in termini di base programmatica. Avrebbe senso se fosse un governo coraggioso e riformatore mentre, mettendo insieme PD e 5 stelle si farebbe di tutto tranne che una scelta riformatrice sul piano istituzionale e delle politiche economiche con risultati, se possibile, inferiori a quelli del governo Conte sui terreni dello sviluppo, della riduzione del deficit, delle tasse e del peso in Europa. Un governo del genere non farebbe praticamente nulla e, probabilmente, non durerebbe. Le giustificazioni che danno i suoi sostenitori sono solo due: tengo famiglia, non lasciamo a Salvini la golden share per la nomina del successore di Mattarella.
  • ho trovato irresponsabile la dichiarazione di ieri di Renzi nei confronti del PD secondo cui lui, come tutti gli ex Premier (così ha detto), non partecipa alle riunioni di direzione. Ma lui, e forse non se lo ricorda, è stato anche il segretario di quel partito e io penso che l'appartenenza a una struttura di direzione di partito non sia un incarico onorifico. In tutti gli organismi collegiali di questo mondo, seppur poco applicata, ahime, esiste la norma della decadenza dopo un certo numero di assenze ingiustificate, forse è il caso di farglielo notare.Se Renzi ha in mente un'altra cosa la faccia perché nei partiti democratici la politica e la formazione dei gruppi dirigenti non si fanno tramite le interviste ai giornali e alla tv e vada a dirlo alla direzione del PD, senno è inutile polemizzare con Salvini e Di Maio che, sul tema, appartengono alla stessa scuola di pensiero.
  • La si pianti, e ci penserà Mattarella, con i giri di valzer delle due formuline (governo di emergenza istituzionale e governo di legislatura) in cui a giorni alterni Zingaretti e Renzi si scanbiano il ruolo (mai con i 5 stelle, mai con Conte, prima la autocritica sugli ultimi 14 mesi, …).
  • meglio andare alle elezioni sulla base di un programma di fronte Democratico Repubblicano (ma il nome non mi interressa) nominando un governo istituzionale solo per la gestione delle elezioni e con un rinvio di tre mesi delle clausole di salvaguardia. Un governo che non veda Salvini al ministero degli interni e che nasca termine (ci sono molti modi per farlo e tra essi astensioni pesanti in parlamento sino alla non fiducia). Se Salvini vincerà le elezioni sarà chiamato alle sue misure di emergenza, quelle che insieme a Di Maio ha rinviato per 14 mesi. La manovra non deve farla alcun governo istituzionale con gli anti salviniani che sarebbero considerati responsabili delle misure lacrime e sangue come la Lega fece a suo tempo con i provvedimenti di Monti. A proposito dello sporco gioco di Salvini ho fatto un piccolo test in famiglia e lo ripropongo qui: sapete farmi i nomi di tre o quattro ministri della Lega? I giochini di Salvini stanno per finire insieme al giochino delle ONG: quali sono le politiche della Lega? Qual è la sua classe di governo?
  • a quelli che si spaventano per il rischio di consegnare il Parlamento a un potenziale dittatore ricordo che l'Italia è un paese democratico, ha delle istituzioni, ha una Costituzione repubblicana, ha un sistema di pesi e contrappesi, ha un ordine giudiziario distinto dal potere esecutivo e da quello legislativo, ha una struttura amministrativa e politica di tipo territoriale fondata sui comuni. La dico così: se per effetto delle leggi maggioritarie un po' pasticciate fatte in questi anni, dovesse uscire un parlamento con una maggioranza del 70% la opposizione di tipo parlamentare, di tipo sociale e di difesa degli ordinamenti repubblicani avrà modo comunque di esplicarsi. Non siamo alle soglie del Fascismo anche se sembra che a una parte degli italiani vada bene un capo che di fronte a rilievi da democrazia liberale tira fuori la corona del rosario e la bacia in pubblico facendomi pensare che il Dio dei Cristiani sia proprio un Dio tollerante visto che non lo fulmina come avrebbe fatto Giove.

Info su Claudio Cereda

nato a Villasanta (MB)il 8/10/1946 | Monza ITIS Hensemberger luglio 1965 diploma perito elettrotecnico | Milano - Università Studi luglio 1970 laurea in fisica | Sesto San Giovanni ITIS 1971 primo incarico di insegnamento | 1974/1976 Quotidiano dei Lavoratori | Roma - Ordine dei Giornalisti ottobre 1976 esame giornalista professionista | 1977-1987 docente matematica e fisica nei licei | 1982-1992 lavoro nel terziario avanzato (informatica per la P.A.) | 1992-2008 docente di matematica e fisica nei licei (classico e poi scientifico PNI) | Milano - USR 2004-2007 concorso a Dirigente Scolastico | Dal 2008 Dirigente Scolastico ITIS Hensemberger Monza | Dal 2011 Dirigente Scolastico ITS S. Bandini Siena | Dal 1° settembre 2012 in pensione | Da allora si occupa di ambiente e sentieristica a Monticiano e ... continua a scrivere
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3 risposte a Meglio perdere con onore, piuttosto che perdere le elezioni e la faccia

  1. Daniele Marini scrive:

    È la descrizione di uno scenario fallace perché presuppone che gli attori in gioco siano i partiti, mentre da tempo gli attori sono singoli politici. Claudio del resto lo sa e lo dice espressamente, sia nel cercare di far tornare alla memoria i nomi dei ministri leghisti, sia criticando il comportamento di Renzi. Bisognerebbe però trarre conseguenze più decise su questo cambiamento che impedisce di capire se dietro ai comportamenti ci sono solo tattiche o anche strategie. Credo che siano in gioco processi più complessi, infatti mi sembra rilevante che i 5* abbiano avuto un comportamento fortemente istituzionale, sia sostenendo la parlamentarizzazione della crisi, sia per l’apprezzamento a Conte. I 5* si sono di fatto istituzionalizzati e sono una cosa ben diversa da quelli di un anno fa. Resta ancora la dipendenza da Casaleggio e l’assenza di strutture decisionali interne di tipo democratico, ma le cose cambiano in fretta. Alla luce di ciò non è da escludere che dietro la provocazione renziana ci sia la convinzione di poter portare i 5* nell’ambito di un sistema democratico, senza presupposti “ad excludendum”. Per far questo nulla di meglio di una stagione di governo istituzionale che, se davvero il processo di trasformazione proseguisse, potrebbe diventare di lungo periodo se non di legislatura. Insomma secondo me bisogna guardare lungo e lontano e non vicino e a breve.

  2. Claudio Cereda scrive:


    Il primo è – lo dico allo scienziato – che i processi irreversibili non sono… reversibili, e che qualche guaio economico o di politica internazionale o istituzionale combinato da Salvini non è detto si possa riparare.

    la reversibilità in politica non è certamente quell
    a perfetta della meccanica statistica. Se si cambia si riparte pagandone dei costi (CC)
    —–
    Il secondo è che davvero l'UE ha tolto di strumenti di manovra economica agli stati membri, da cui il tentativo sovranista, che non creerebbe problemi solo se ci fosse un'Europa unita effettivamente sovranazionale.
    —-
    non credo di avere capito e dunque non mi esprimo (CC)
    —-
    Il terzo è il problema degli sbarchi. Sappiamo che il loro numero è ora limitato, ma la paura di tanti è reale, anche se andrebbe trasportata in avanti di trenta-cinquant'anni; quando sono nato eravamo due miliardi e mezzo al mondo: come si affronta il problema di una Nigeria che tra meno di cinquant'anni avrà la stessa popolazione dell'UE? Ci basta l'"avevo fame" di Matteo 25,35? L'incapacità europea-mondiale di dare una risposta sarà sempre un punto a favore di Salvini.

    hai ragione e dentro il mio cuore c'è sempre un residuo di analisi leninista dell'imperialismo. Il comunismo ha perso, il socialismo anche, cosa succederà nel mondo se si continua con le vecchie logiche non te lo so dire. Di sicuro in Africa vinceranno i cinesi che ci stanno investendo da tempo. Poi ci sarebbe da affrontare il tema demografico e quello, ogni volta crea problemi sia che si cerchi di incrementare (come accadde alla Lorenzin per l'Italia) sia che si cerchi di controllare come accade in Cina e in India.

  3. Furio Petrossi scrive:

    Sono stato renzianissimo, in quanto a favore delle riforme di struttura, nonché di quelle costituzionali, ma non nego di essere perplesso. Ritengo Renzi una mente brillante per gli obiettivi a lungo termine, non per la tattica. Il tuo interessante discorso andrebbe, per me, approfondito su tre temi. 
    Il primo è – lo dico allo scienziato – che i processi irreversibili non sono… reversibili, e che qualche guaio economico o di politica internazionale o istituzionale combinato da Salvini non è detto si possa riparare. 
    Il secondo è che davvero l'UE ha tolto di strumenti di manovra economica agli stati membri, da cui il tentativo sovranista, che non creerebbe problemi solo se ci fosse un'Europa unita effettivamente sovranazionale.
    Il terzo è il problema degli sbarchi. Sappiamo che il loro numero è ora limitato, ma la paura di tanti è reale, anche se andrebbe trasportata in avanti di trenta-cinquant'anni; quando sono nato eravamo due miliardi e mezzo al mondo: come si affronta il problema di una Nigeria che tra meno di cinquant'anni avrà la stessa popolazione dell'UE? Ci basta l'"avevo fame" di Matteo 25,35? L'incapacità europea-mondiale di dare una risposta sarà sempre un punto a favore di Salvini.

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