#attenti# di Bruno Petrucci

Se due giorni fa era giallo, oggi innalzo il mio livello di allarme a rosso: oltre al grafico sotto, relativo ai nuovi positivi (leggetelo bene è un grafico mediato, cioè ogni punto rappresenta la media del giorno, dei 3 giorni prima e dei 3 successivi e quindi scevra di variazioni giornaliere che dipendono dai tamponi), oltre a quei dati, mi preoccupa moltissimo il ri-aumento delle terapie intensive e dei ricoveri (oltre che dei domiciliati).

Preccupa che oggi il sud è salito a più di 160 positivi, che se togli i 70 migranti positivi della Sicilia, comunque è di 90 casi che non si vedevano da 3 mesi, mi preoccupa che un mese fa c'erano solo 5 regioni con posti occupati in terapia intensiva e oggi ce ne sono 13. Mi preoccupa che gran parte dei contagi sono giovani che rientrano da vacanze estere ….

Insomma, dopo i sacrifici fatti, c'è gente che si va a prendere il Covid all'estero e ce lo riporta in Italia. Il mio amico Bocci dice che non bisogna preoccuparsi troppo perché oggi siamo più bravi a curare e abbiamo più posti in terapia intensiva, ma oggi crescono i ricoveri in Lazio e Sicilia e calano in Lombardia.

Quindi oggi il virus cresce dove prima non c'era ed io non credo che oggi nel sud sia così cresciuta la capacità di curare, il numero di posti in TI e la capacità di tracciare. Insisto che stiamo scherzando col fuoco ed io che ho involontariamente provocato un incendio anni fa ho visto come in pochi secondi una fiammella possa bruciare metri quadri e dopo 3-4 minuti estendersi ad almeno un ettaro. Quello che voglio dire è che quando hai una curva che riprende a crescere non puoi sapere se in un tempo anche brevissimo possa continuare con lo stesso trend o diventare esponenziale, ed anche se muoiono pochi oggi, non sappiamo se sarà così domani.

Info su Bruno Petrucci

Geologo professionista, nato a Salerno 1946 e laureato a Milano nel 1975. Attività di pianificazione sismica, tramite studi di micro-zonazione nel post-terremoto dell’Irpinia (1980) e successivamente tra il 1986 ed il 2009 nel territorio Lombardo ove ha operato parallelamente nell’ambito della pianificazione territoriale alla luce del rischio idrogeologico. Nello stesso periodo si è occupato di studi di fattibilità grandi opere (strade e dighe) e ricerche idriche in Italia, Asia, Sud America ed Africa. Attualmente impegnato in indagini idrogeologiche e ricerche di acque sotterranee in paesi in via di sviluppo, particolarmente in Somalia, Kenya, Tanzania e Libano. Attività di insegnamento nell’ambito del Master “Le risorse Idriche nei Paesi in Via di Sviluppo” presso l’Università di Milano Bicocca dal 2004 ad oggi. Iscritto all’Ordine Nazionale dei Geologi dal 1984.
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