Fate come Argo

Quelli del pd che vogliono rivedere genesi, simbolo, statuto e, gia’ che ci sono, persino il nome del partito, mi danno l’impressione che sono mossi dall’ansia di risalire  al piu’ presto la china. e, invece, come prima cosa dovrebbero prendere da pendolare un treno o mettersi in coda presso qualche sportello.

Se lo facessero, si troverebbero nella condizione di Argo, il cane di Ulisse. Il quale riconosce chi più di tutti gli sta a cuore attraverso l’odorato e il “sentire”, non attraverso la vista: a dimostrazione che il guardare e basta (ovvero, senza immedesimarsi) il più delle volte diventa un ostacolo, lungo il cammino della conoscenza.

Ho il sospetto che l’ansia di rifarsi una verginità, mettendo in crisi tutto, sia solo un pretesto per non fare una vera autocritica. Quando questo succede, di solito si va a finire che, codardamente, si addossano le colpe a qualcun altro.

Personalmente, nutro ben poca fiducia in quel che si configura come stato di agitazione che vorrebbe superare urgentemente e radicalmente un senso di sventura per accadimenti non previsti sino a quel punto. Sarebbe come quando il rapporto tra partner non è più un giardino fiorito, ma un intrico di rami. Quando si arriva a questo tumulto scomposto, paradigma dello stato dei sentimenti, è del tutto inutile confidare sull’azione sfrenata di un decespugliatore che faccia tabula rasa e riporti il tutto allo stato iniziale.

Ecco, questo andare di corsa al congresso puntando tutto su nuovi leader che riescano a rinnovare da cima a fondo, a me sembra un’ansia – insisto sul vocabolo – che assume la forma di un vero e proprio delirio, svuotato di slancio propulsivo.

Se proprio proprio non vi riesce di prendere un treno pendolare o di mettervi in coda ad uno sportello, abbandonatevi nel dare carezze ad un Argo che vi capita a tiro. Fatelo come Paul McCartney che, in “Martha, my dear” a tal punto dedica il suo affetto ad una femmina di Bobtail che il testo si adatta perfettamente ad una ragazza:


“Martha, mia cara
Sei sempre stata la mia ispirazione, per favore
Sii buona con me
Martha, amore mio
Non dimenticarmi
Martha, mia cara

 

Info su Antonio Mariani

Sono nato nel 1945. Finora (esagerando un po’), più o meno 7 vite: 1) dal 1960 al ’67 (quindi, dai 15 ai 22 anni): segretario di reparto in una nota azienda elettrodomestica; 2) ’67 e ’68 anni anni sabbatici (in giro in autostop) e leader movimento beat; 3) dal ’68 al ’73: esperienza “sessantottina” e pittorica; 4) dal ’73 al ’79: attività artistica e operatore culturale; 5) dal ’79 al '82: responsabile tv locale a Monza + direzione di due riviste cinematografiche; 6) dal 1982 al 2012 responsabile Banca Dati Tv-Cinema per Fininvest/Mediaset; 7) dal 2012, in pensione (dedicando l’attenzione non all’andamento nei cantieri, ma ai lavori in corso dell’esistenza).
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