MMTB06 – Il Monte Quoio

Il percorso MMTB06 Monte Quoio è stato pensato per presentare l'anello principale che gira intorno al monte di Monticiano  descrivendo contemporaneamente le diverse diramazioni che potranno poi essere esplorate separatamente, alcune delle quali sono oggetto di specifiche proposte.In altri termini si tratta di una proposta di avvicinamento rivolta ai ciclisti che non conoscono il territorio.

Si parte dal parcheggio centrale di Monticiano (casa dell'acqua e supermercato Coop nelle vicinanze) km 0 (P) e da lì si imbocca la strada provinciale 73 bis per Roccastrada. Al km 1.96 (1) si incontra (e si trascura) la deviazione a sinistra per la strada comunale del Monte Quoio realizzata e asfaltata in occasione della installazione dei ripetitori in vetta.

Si prosegue su asfalto e giunti in località Massone (2) al km 5.5 è possibile deviare verso destra e accedere alle zone da cui nascono alcuni dei tributari della Gonna e ritrovare il percorso della antica Maremmana. In località Acqua Nera al km 7.2 (3) si trova il monumento ai Martiri di Scalvaia che furono fucilati dai nazifascisti nell'estate del 1944 come rappresaglia per una precedente azione partigiana avvenuta in questo punto.

Al km 7.9 (4) si arriva ad un bivio. A sinistra si procede verso Scalvaia, a destra si accede alla strada per la tenuta castello di Luriano mentre proseguendo diritto si arriva al podere Santa Sicutera da cui si può accedere alla riserva naturale La Pietra. Poco più avanti, in corrispondenza del ponte sulla Farma parte la strada vicinale che porta verso la Steccaia e poi alla zona dei Canaloni.

Imbocchiamo la strada asfaltata per Scalvaia e poco dopo, al km 8.1 (5) pieghiamo a destra e imbocchiamo la sterrata della vecchia strada di Scalvaia che risale in ambiente di bosco (querce e castagni) e con fondo da cui emerge il vecchio acciottolato. La vecchia strada termina in corrispondenza del cimitero.

Arriviamo in corrispondenza del cimitero (punto acqua). Il nucleo di Scalvaia si trova più avanti di circa 300 metri. Dal cimitero pieghiamo a sinistra al km 9.7 (6) e subito dopo imbocchiamo la strada sterrata che da Scalvaia percorre i versanti sud ed est del Monte Quoio e che arriva sino al camping le Fontanelle nei pressi di Iesa. Superiamo le zone di S. Biagio e del Poderone e arriviamo (7) al km 12.6 alla prima possibile deviazione verso destra che con percorso in discesa molto disagevole porta fin quasi ai Canaloni nella zona di sbocco del Fosso Noccioleta.

Al km 13.4, (8) in corrispondenza di un cancello chiuso ma aggirabile da pedoni e ciclisti, parte la strada che porta alla Ferriera di Ruota con successiva risalita alla diga e al bel tombolo sulla Farma. Al km 13.5 (9) in corrispondenza di un piccolo spiazzo con sbarra parte la strada che conduce al seccatoio dei martiri di Scalvaia dove furono catturati il gruppo di giovani renitenti alla circoscrizione obbligatoria poi fucilati nel luogo già indicato. Questi giovani, del tutto digiuni di guerra partigiana erano in attesa di essere trasferiti al Belagaio dove aveva sede il comando della Brigata Garibaldi Spartaco Lavagnini.

Al punto (10) km 14.5 la nostra sterrata, superato un castagneto da reddito, sbuca sulla strada asfaltata del monte Quoio. Si svolta a destra e la si percorre sino al bivio (11) al km 15.1 che consente di salire verso la vetta. Per accedere alla vetta non si deve salire sino al piazzale di accesso ai ripetitori ma, in corrispondenza di una curva a U, bisogna depositare le bici (12) km 15.6 (quota 627 m) e salire a piedi alla vetta che dista una trentina di metri. Dalla vetta si gode un bel panorama verso il mare. Si torna indietro sino al bivio e si piega a destra per riprendere la strada sterrata in discesa.

In corrispondenza della prima curva a sinistra (13) km 16.6 si trova la sbarra da cui inizia la strada che consente di scendere al punto panoramico della Sassa, al podere Cerretella e poi alla Farma. Proseguiamo sulla sterrata principale e ci dirigiamo verso il piano del Raspatoio ignorando un cancello chiuso. Arriviamo alla diramazione a sinistra che porta al podere Canile e che corrisponde alla vecchia strada che da Monticiano veniva usata per andare al Belagaio. Si tratta di un percorso interessante dal punto di vista naturalistico per la tipologia dei boschi attraversati (14) km 17.9.

Dopo poche decine di metri, in corrispondenza di una recinzione con cancello in stato di abbandono km 18.1 (15) si trova l'accesso alla bella strada che consente di scende al podere Vignacci. I numerosi cancelli precedenti e anche il successivo costituiscono una rete di interconnessioni che portano a questa strada e che venivano usati quando in questa zona si allevavano  pecore, mucche e maiali allo stato brado.

Dopo tratti in discesa e falsopiano si arriva ad un incrocio nella zona del poggio di Moverbia (16) al km 19.2.  A destra si può scendere verso la Farma nelle zone del fosso Palazzone, ma il percorse ad un certo punto si interrompe e occorre attraversare trasversalmente un fosso e dunque è consigliabile solo per una esplorazione.     Invece di proseguire sino alla zona del campeggio prendiamo a sinistra sino a reimmetterci sulla strada sterrata che va dal camping al podere Canile (sentiero Q2 di RSM) km 20.4 (17).

Pieghiamo a sinistra e percorriamo la strada a sterro. Arriviamo così al km 21.6 (18) dove una deviazione a destra consente di accedere ad un intrico di strade le cui due principali portano rispettivamente al ponte sulla Gonna in prossimità della riserva dell'alto Merse e a Monticiano nella zona del Cimitero (passando per il poggio di Camerata). Poco oltre si trova un'altra strada di risalita al km 22.7 (19).

Proseguiamo sul percorso principale in discesa in una zona in cui la presenza del fosso Rinsanguigno caratterizza la tipologia di bosco. Lo passiamo su un ponticello al km 23.3 (20) e l'ambiente merita di scendere dalla bici e procedere ad una breve esplorazione a piedi. Si è ormai in prossimità del podere Il Canile e si arriva così al km 23.7 (A) con la strada a destra che porta al podere Pecorino e all'eremo di Camerata; si prosegue e si incontra la deviazione a sinistra che porta al Piano del Raspatoio (vecchia strada del Belagaio).

Si prosegue ancora e al km 24.1 (B) si incontra una biforcazione. Si abbandona la strada principale che porta alla strada del Monte Quoio e si piega leggermente a destra per costeggiare in discesa il fosso Rifregaio. Si scende  sino al km 25.4 (C) dove si piega a destra per rientrare verso Monticiano lungo una sterrata che costeggia il corso della Gonna e che, in alcuni periodi, potrebbe essere caratterizzata dalla presenza di fango e pozze d'acqua.

Arriviamo così al km 26.4 (D) al guado sulla Gonna, che, a seconda della portata, può essere passato sullo slargo in cemento o su una serie di ponticini. Da qui si risale a Monticiano sbucando nei pressi del grande parcheggio a est e della stazione dei Carabinieri (E) km 27.1. Si prosegue diritto e si arriva alla SP 73 bis e di qui, piegando a sinistra, al parcheggio nei pressi del Comune e del Museo della biodiversità dove termina il percorso al km 27.7.


La documentazione tecnica in pdfMMTB06 su OutdoorActive


La pagina dell'escursionismo – la pagina con i percorsi per MTB


 

Informazioni su Claudio Cereda

nato a Villasanta (MB)il 8/10/1946 | Monza ITIS Hensemberger luglio 1965 diploma perito elettrotecnico | Milano - Università Studi luglio 1970 laurea in fisica | Sesto San Giovanni ITIS 1971 primo incarico di insegnamento | 1974/1976 Quotidiano dei Lavoratori | Roma - Ordine dei Giornalisti ottobre 1976 esame giornalista professionista | 1977-1987 docente matematica e fisica nei licei | 1982-1992 lavoro nel terziario avanzato (informatica per la P.A.) | 1992-2008 docente di matematica e fisica nei licei (classico e poi scientifico PNI) | Milano - USR 2004-2007 concorso a Dirigente Scolastico | Dal 2008 Dirigente Scolastico ITIS Hensemberger Monza | Dal 2011 Dirigente Scolastico ITS S. Bandini Siena | Dal 1° settembre 2012 in pensione | Da allora si occupa di ambiente e sentieristica a Monticiano e ... continua a scrivere
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