47 anni dopo – di Anto J. Mariani

Sul covid, tolto l’obbligo vaccinale per i medici e aggiunta la promessa di annullare anche le multe. Cosi’, in questa sorta di liberi tutti, la memoria della pandemia va ulteriormente scemando assieme ad altre occasioni di reminiscenza collettiva, come sosteneva Pier Paolo Pasolini, (brutalmente assassinato 47 anni fa, nell’imminente prossima notte, quella che unisce i santi ai morti).

Noi siamo un paese senza memoria. il che equivale a dire senza storia. l’italia rimuove il suo passato prossimo, lo perde nell’oblio dell’etere televisivo, ne tiene solo i ricordi, i frammenti che potrebbero farle comodo per le sue contorsioni, per le sue conversioni. ma l’Italia è un paese circolare, gattopardesco, in cui tutto cambia per restare come è. in cui tutto scorre per non passare davvero.

Se l’Italia avesse cura della sua storia, della sua memoria, si accorgerebbe che i regimi non nascono dal nulla, sono il portato di veleni antichi, di metastasi invincibili, imparerebbe che questo paese è speciale nel vivere alla grande, ma con le pezze al culo, che i suoi vizi sono ciclici, si ripetono incarnati da uomini diversi con lo stesso cinismo, la medesima indifferenza per l’etica, con l’identica allergia alla coerenza, a una tensione morale.

Sì, amico come nessun altro, tu hai concorso a renderci attenti ed inventivi; a volerci consapevoli nelle nostre scelte e nell’uso del nostro tempo; a donarci metodo per riflettere su ciò che è essenziale, per distinguerlo da quel che è superfluo. al tuo sacrosanto e forsennato inveire contro l’etere pervasivo di allora, aggiungeresti ora, ne sono sicuro, lucida e netta opposizione rispetto all’uso maldestro e smisurato dei cosiddetti social. sapresti far leva sulla infinita creatività, onde evitare di lasciarsi portare a spasso dalla vita che viene; porteresti nitidezza per ottimizzare quel che conta nell’ora presente, affinché il desiderio insegua, attraverso l’arte dei piccoli passi che valorizzano la memoria, ciò di cui si ha bisogno per davvero.

Info su Antonio Mariani

Sono nato nel 1945. Finora (esagerando un po’), più o meno 7 vite: 1) dal 1960 al ’67 (quindi, dai 15 ai 22 anni): segretario di reparto in una nota azienda elettrodomestica; 2) ’67 e ’68 anni anni sabbatici (in giro in autostop) e leader movimento beat; 3) dal ’68 al ’73: esperienza “sessantottina” e pittorica; 4) dal ’73 al ’79: attività artistica e operatore culturale; 5) dal ’79 al '82: responsabile tv locale a Monza + direzione di due riviste cinematografiche; 6) dal 1982 al 2012 responsabile Banca Dati Tv-Cinema per Fininvest/Mediaset; 7) dal 2012, in pensione (dedicando l’attenzione non all’andamento nei cantieri, ma ai lavori in corso dell’esistenza).
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