giornalismo che non informa

I telegiornali di questi giorni mi hanno impressionato per la facilità con cui mandano a tutti gli Italiani messaggi distorti, per tacere delle banalità di molti servizi ripetitivi. Tre esempi:

1) non avevano ancora finito di estrarre i cadaveri dalle lamiere e, come un tromentone, è incominciata a comparire in video una signora bionda sulla quarantina, sempre e solo lei, che si è autoproclamata rappresentante dei famigliari; non una lacrima, non un momento di commozione, tanta rabbia, tante invettive e molti inviti a non lasciarci soli .  "Aiutateci a scoprire chi deve pagare perché non meritavano di morire così. Vi prego, vogliamo la verità, temiamo che i soliti poteri forti possano nascondere tutto.

La signora non piange suo padre, si è già iscritta al comitato di quelli dell'ombrello e sembra che le interessi solo mandare messaggi contro il sistema. E' la sua reazione, non la condivido, ma non la critico. Critico quelli che la trasformano in una nuova Giovanna d'Arco. I talk show della sera adesso vanno in diretta e le polemiche iniziano prima dei funerali.

Dovesse saltar fuori, come sta emergendo, che c'è stato un grave errore umano, non basterà, perché un certo tipo di indignazione si cheta solo se si colpisce alto, se si denuncia la corruzione, se si fa un po' di polemica contro la TAV, perché se non si è investito sulla sicurezza è certamente colpa della TAV.

Avete presente quelli che protestavano a Milano contro Renzi per l'omicidio razzista di Fermo? C'è il razzismo? E' colpa di Renzi. Non è colpa di quello delle magliette, quello che qualche anno fa, quando era solo consigliere comunale a Milano, proponeva di fare le carrozze del metrò separate, come in Alabama fino agli anni 60.

2) Oggi hanno consegnato in Cassazione le firme per la richiesta di referendum sulla riforma costituzionale e solo il comitato per il Sì ha superato la soglia delle 500 mila firme. Se non fosse stato per loro il referendum d'autunno non si sarebbe mai fatto. Anzi no, gli oppositori della legge avrebbero fatto di necessità virtù e si sarebbero accontentati delle firme di un quinto dei parlamentari che, mettendo insieme tutti i gruppi contrari, sono state più facili da raccogliere. 

Il flop degli "anti" rimane. E a questo punto chi ti compare? Brunetta, quello del comitato non ce l'abbiamo fatta. Si fa autocritica per insufficiente mobilitazione? Dice non siamo stati in grado di raccogliere le firme? Ma no! Non sarebbe elegante. In autunno gli italiani sommergeranno Renzi e i suoi con una valanga di no. Il M5* si associa. Dimenticavo; anche la raccolta per sottoporre a referendum la legge elettorale è andata buca; in quel caso, trattandosi di abrogazione, ci volevano proprio le firme e non bastavano i parlamentari. 

Per qualche giorno farà ancora notizia la proposta dei radicali di spacchettare in 4, 5, 6, quesiti il referendum. Si tratta di una questione complessa per almeno tre motivo:

  • il referendum riguarda la legge e dunque, semmai bisognava spacchettare la legge
  • i temi della riforma, se si esclude la abolizione del CNEL, e forse la modifica alla ripartizione di competenze legislative tra parlamento nazionale e poteri regionali, sono molto intrecciati e dunque spacchettare potrebbe voler dire creare dei mostri giuridici: approvo la eliminazione del bicameralismo partitario e poi respingo le modifiche al processo legislativo

Lo sanno tutti che la cosa non è praticabile e che per applicarla servirebbero comunque o la modifica della riforma o una ulteriore modifica alla costituzione (all'articolo 138 che non è stato cambiato). Però se ne parla. Se no di cosa discutiamo? Informare è difficile e noioso mentre scatenare la suspence è più efficace.

3) Ed ecco la foto di accompagnamento. Gira ancora sulla rete un articolo del Fatto quotidiano di maggio in cui si spiega che il PD ha inventato un comitato per la raccolta firme solo ed esclusivamente per accedere ai rimborsi per i promotori.

Visto come sono andate le cose; visto che il PD la raccolta l'ha organizzata e ha curato anche quella presso le segreterie comunali, mi aspetterei una prima pagina con un titolo a 8 colonne: scusateci, iamo dei contaballe, ma so già che non accadrà. Eppure in questo caso la notizia c'è: Il Fatto ha diffamato il PD e il risultato della raccolta firme lo prova, le firme sono in Cassazione, altro che comitatino per avere i rimborsi.

 

Visualizzazioni: 0

Informazioni su Claudio Cereda

nato a Villasanta (MB)il 8/10/1946 | Monza ITIS Hensemberger luglio 1965 diploma perito elettrotecnico | Milano - Università Studi luglio 1970 laurea in fisica | Sesto San Giovanni ITIS 1971 primo incarico di insegnamento | 1974/1976 Quotidiano dei Lavoratori | Roma - Ordine dei Giornalisti ottobre 1976 esame giornalista professionista | 1977-1987 docente matematica e fisica nei licei | 1982-1992 lavoro nel terziario avanzato (informatica per la P.A.) | 1992-2008 docente di matematica e fisica nei licei (classico e poi scientifico PNI) | Milano - USR 2004-2007 concorso a Dirigente Scolastico | Dal 2008 Dirigente Scolastico ITIS Hensemberger Monza | Dal 2011 Dirigente Scolastico ITS S. Bandini Siena | Dal 1° settembre 2012 in pensione | Da allora si occupa di ambiente e sentieristica a Monticiano e ... continua a scrivere
Questa voce è stata pubblicata in Costume, Etica, Giornalismo, Istituzioni e contrassegnata con , , . Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.