dai Marxisti per Tabacci ai Bonino per Tabacci

Tutta l'operazione contrasto tra PD e radicali italiani l'avevo trovata surreale e mi sfuggiva la qualità della discussione. Sembrava che i radicali avessero ragione nel sostenere che si trovavano nella impossibilità di raccogliere le firme rimanendo nella coalizione di centro sinistra per l'obbligo di dover indicare i candidati per i collegi uninominali quando la coalizioone stessa non li aveva ancora decisi (e non li sapremo prima di fine mese quando resterà solo una settimana per raccogliere le firme comprese di cancellieri, certificati, moduli e timbri). 

Replicavano dal PD, state tranquilli che noi abbiamo la struttura organizzativa e vi daremo una mano. Sotto sotto si sussurrava che, in realtà, dietro ci fosse la trattativa sui collegi sicuri.

Poi arriva Tabacci e dice che, folgorato dalla democrazia mentre andava in bicicletta in giro per la Puglia, dichiara che mette a disposizione il simbolo di Centro Democratico e che dunque non occorrerà più la raccolta firme. E così anche i radicali sono a posto e noi potremo votare Bonino per l'Europa insieme a Tabacci per l'eutanasia.

Gli accordi politici mi fanno piacere, ma quando hanno un contenuto e a questo punto vorrei chiedere a Bonino perché non andava bene il simbolo con i socialisti di Boselli (insieme ai prodiani e ai verdi) e invece va bene quello del Centro Democratico.

La mia impressione è che in Italia siamo un po' carenti sul fronte delle battaglie liberal democratiche. Prendiamo la questione della raccolta firme: in sè si tratta di un principio giusto che serve a garantire allo Stato di avere a che fare con persone serie che per lo meno ci mettono un po' di impegno militante anche perché, abolito il fimanziamernto pubblico ai partiti, sono rimasti, a certe condizioni (e cioè un quorum minimo), i rimborsi per le spese elettorali.

Ma nell'epoco dei mass media e ora dei social network, fare i banchetti è una vera rottura di balle e allora il sistema inventa il meccanismo secondo cui, se eri in parlamento, anche con un singolo transfuga, sei esentato. Ne usufruiranno tutti e ora grazia a marxisti per Tabacci ne potrà usufruiire anche la Bonino.

C'è del marcio in Danimarca, e il marcio si chiama ipocrisia. C'è bisogno di uno scossone grosso che consenta di ridisegnare tutto l'assetto istituzionale affrontando anche la questione dei partiti che, nel dibattito alla costituente furono valorizzati come struttura intermedia tra popolo e parlamento, come ponte tra democrazia diretta e democrazia rappresentativa. In cambio, dice la costituzione, i partiti dovranno seguire regole di funzionamento interno stabilite dalla legge. Ma la legge non è mai stata fatta.

C'è chi dice, vedrete con i 5 stelle. Vedremo, per ora osservo che i radicali romani, che hanno promosso il referendum comunale per la privatizzazione della fallimentare ATAC, stanno che chiedendo a Virginia Raggi che dovrà decidere a fine mese, di accorparlo alle politiche. I 5 stelle hanno paura del quorum del 30% che verrebbe certamente raggiunto e nicchiano. E' già successo in altre occasioni e su altri lidi perché ogni mondo è paese.

 

Info su Claudio Cereda

nato a Villasanta (MB)il 8/10/1946 | Monza ITIS Hensemberger luglio 1965 diploma perito elettrotecnico | Milano - Università Studi luglio 1970 laurea in fisica | Sesto San Giovanni ITIS 1971 primo incarico di insegnamento | 1974/1976 Quotidiano dei Lavoratori | Roma - Ordine dei Giornalisti ottobre 1976 esame giornalista professionista | 1977-1987 docente matematica e fisica nei licei | 1982-1992 lavoro nel terziario avanzato (informatica per la P.A.) | 1992-2008 docente di matematica e fisica nei licei (classico e poi scientifico PNI) | Milano - USR 2004-2007 concorso a Dirigente Scolastico | Dal 2008 Dirigente Scolastico ITIS Hensemberger Monza | Dal 2011 Dirigente Scolastico ITS S. Bandini Siena | Dal 1° settembre 2012 in pensione | Da allora si occupa di ambiente e sentieristica a Monticiano e ... continua a scrivere
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