la privacy, la rete, i dati personali – salviamo il soldato Zuckerberg – di Roberto Ceriani

Questo articolo è fatto di due parti: il commento ironico quando è partito lo scandalo Cambridge Analytica sui dati scappati di mano a Facebook e poi, dopo qualche giorno, il doveroso approfondimento per capire e raccontare cosa capita ai nostri dati, incluse le telefonate, quando girelliamo per la rete.

Non ce ne rendiamo conto ma da qualche parte qualcuno mette da parte le informazioni su quello che facciamo. E questo è solo quello che ci è consentito di vedere. Ci sarà dell'altro? (CC)


Ho sempre saputo che FaceBook vende una merce di grande valore e che quella merce sono io con tutte le informazioni che mi definiscono. Ho sempre saputo che ogni volta che faccio clic su un pulsante in cui c’è scritto “Dichiaro di avere letto le condizioni contrattuali” (senza averlo MAI letto una sola volta) da qualche parte c’è scritto che le informazioni relative alla mia persona possono essere trattate… ecc…. ecc… (che significa vendute a chi paga di più). L’ho sempre saputo e l’ho sempre accettato.

Non faccio finta di essere ingenuo, come quelli che acquistano titoli rischiosi e poi, quando vanno male, dànno la colpa a Renzi e si fanno rimborsare con i miei soldi.

Perché FaceBook, Google, WhatsApp e compagnia bella dovrebbero investire miliardi e regalarmi un servizio che ritengo utile? L’alternativa è farmi pagare un canone: va bene 50 euro all’anno per FaceBook? 35 per WhatsAppe? 60 per Google?

Ci sono servizi che pago in euro (telefono, autostrada, ecc.) e altri che pago fornendo informazioni private. E allora?

Mi incazzerei se il gestore telefonico che pago vendesse le mie informazioni, esattamente come mi incazzerei se Google mi facesse pagare le ricerche su web. Però mi incazzo ancora di più quando vedo le facce sorprese di chi finge di scoprire solo oggi di essere la merce principale venduta sul web.


Un amico un po’ paranoico mi diceva che FaceBook e Google memorizzano le nostre telefonate e i nostri movimenti. Mi sono messo a ridere e, per smentirlo, ho fatto un rapido controllo. Risultato: ha ragione lui.

In fondo a questo post spiegherò come potete scaricare le informazioni che FaceBook e Gmail conservano su di voi, ma prima vi presento alcune “scoperte” che ho fatto sulle informazioni che posseggono su di me.

Innanzitutto, grazie a FaceBook, ho un alibi di ferro e posso dimostrare che il 19 dicembre 2016 non ero fra i terroristi al mercatino di Berlino ad ammazzare i passanti con un camion!
Infatti quel giorno, alle 12.24 locali (UTC+01) stavo telefonando per 14 minuti alla mia amica Bxxxxxx il cui telefono è +393274xxxxx (se vi interessa avevo chiamato io; FaceBook lo chiama OutGoing).

E’ tutto documentato sul mio archivio FaceBook, che registra tutte le mie telefonate. Posso anche dimostrare che non telefonavo da Berlino, grazie al mio archivio Gmail. Evviva! Sono innocente! Grazie FaceBook, grazie Gmail…

Forse la mia amica Bxxxxxx era a Berlino? Non so, ma potete controllare sui suoi archivi FaceBook e Gmail; occorre solo avere la sua password. A proposito, la mia password è crackabile anche da un bambino, ma ho conosciuto una bravissima Ispettrice della Polizia Postale che in mezz’ora riesce a crackare qualsiasi password!

Grazie FaceBook, grazie Gmail, come potrei vivere senza di voi? Voi siete la mia memoria personale e vi amo tanto, al punto che sono stato io stesso a darvi tutte queste informazioni private. Ho infatti sempre cliccato su “Dichiaro di avere letto…” e ho accettato la “Sincronizzazione con il telefonino” e la “Localizzazione di posizione”, anche se non ho mai capito cosa significasse.
Ora scopro che voi memorizzate non solo quello che faccio con le vostre applicazioni, ma molto, molto di più. Però avete ragione; in fondo è il vostro mestiere e siete pagati (molto) proprio per fare questo.

GMAIL RICORDA I MIEI SPOSTAMENTI

Ecco alcune informazioni su di me che ho trovato su Gmail:

  1. Il 22 giugno 2015 presiedevo una commissione di Maturità al mattino, a Milano in via Inganni. Poi mi sono recato in via Giambellino e a sera sono stato ricoverato all’ospedale. Gmail lo ricorda benissimo e me lo mostra anche con i percorsi che ho fatto durante gli spostamenti, ricordandomi con precisione, oltre agli orari precisi al minuto, che ero ricoverato all’Ospedale San Carlo Borromeo di Milano
  2. Il 31 agosto 2015 era il mio ultimo giorno di lavoro prima della pensione. Gmail non solo mi ricorda l’indirizzo esatto della scuola in cui mi sono recato alle 9.17, ma indica anche la scuola con il nome “Lavoro” (ma chi glie lo ha detto?). Gentilmente poi mi ricorda che in seguito ho passato 15 minuti in auto fino alle 11.17 e poi altri 10 dalle 11.42 per percorrere 1,5 km (però non specifica quanti metri…). Onestamente non me lo ricordavo, comunque grazie!
  3. Il 30 agosto 2017 ero in viaggio in Cambogia. Gmail mi ricorda che quel giorno ho visitato il National Museum di Angkor dalle 14.01 alle 16.04 e poi, alle 16.53, sono partito per l’aeroporto dove sono arrivato alle 17.23. Per errore dichiara che viaggiavo in moto, mentre invece ero in taxi. Possiamo scusarlo? Beh, bisogna riconoscere che l’autista guidava come un pazzo e faceva sorpassi tali da poterlo confondere con una moto. Va bene, ti scusiamo, comunque grazie per avermi ricordato che la strada percorsa era di soli 13,7 km; a me erano sembrati 100 km di puro terrore!
  4. Il 24 novembre 2017 sono andato a visitare una scuola a Sulbiate, in Brianza. Gmail non solo mi mostra i miei percorsi metro per metro, ma mi spiega anche quali tratti ho fatto in auto, quali in metropolitana e quali a piedi (ovviamente con gli orari precisi di ogni tratto). Conclude dichiarando non solo in quale scuola sono stato, ma anche ricordandomi il nome del particolare plesso che ho visitato. Grazie Gmail, sei meglio di Ambrogio, il maggiordomo dei Ferrero Rocher!

FACEBOOK RICORDA TUTTE LE MIE TELEFONATE

Come ho fatto a trovare questi dati? Semplice, ho scaricato le informazioni che FaceBook ha su di me (sperando che quelle scaricate siano tutte, o almeno quasi) e ho trovato un bel file contenente:

  1. tutta la mia rubrica telefonica con l’indirizzo mail dei miei amici (ci sono anche alcune mail che non conoscevo)
  2. l’elenco di tutte le telefonate che ho fatto o ricevuto, a/da chi e a che ora di che giorno; idem per gli SMS e gli MMS
  3. l’intero mio Diario di FaceBook con i post pubblicati
  4. tutti i messaggi privati che ho inviato o ricevuto con Messenger, anche quelli cancellati
  5. tutte le foto e i filmati che ho pubblicato o condiviso
  6. l’elenco dei miei amici di FaceBook, delle richieste di amicizia inviate e ricevute, quelle rifiutate, gli amici rimossi, i miei follower (accidenti come sono famoso… e chi li conosceva?)
  7. gli eventi che mi hanno interessato
  8. l’elenco delle inserzioni pubblicitarie che ho aperto e dei video che ho visionato
  9. l’elenco degli inserzionisti FaceBook che in qualche modo posseggono la mia mail
  10. le App che ho installato sul mio telefonino

N.B. – Se non sbaglio in Italia le compagnie telefoniche possono tenere memoria delle telefonate fatte per un massimo di 6 mesi. Niente paura: Gmail ricorda anche le precedenti!

INFORMAZIONI RACCOLTE MENTRE VADO IN BICICLETTA

A nessuno sfugge il valore commerciale delle informazioni sui miei spostamenti, indispensabili per produrre un profilo accurato dei miei interessi. Qualsiasi pubblicitario è disponibile a pagare un prezzo per potermi inviare messaggi personalizzati (oggi solo i “poveracci” ricorrono ancora al vecchio spam).

C’è però un modo ancora più preciso per sapere quali negozi mi interessano: seguirmi mentre vado in giro in bicicletta a Milano e mi fermo di fronte alle vetrine. Come si fa? A Milano c’è il bellissimo servizio Mobike (anzi, ce ne sono due) che permette di prendere una bicicletta e lasciarla dovunque, senza rastrelliere fisse. Ogni corsa costa solo 50 centesimi. La posizione della bici è indicata dal GPS, che permette di localizzarla col telefonino. Servizio utilissimo ed economico; io lo uso.

Dopo che ho usato una bicicletta di solito vado a vedere sul display il percorso che ho fatto; rimane memorizzato anche dopo molti mesi. Mi appare una linea blu molto precisa, con un dettaglio impressionante; si riesce a capire non solo la strada che ho percorso, ma si distingue anche su quale marciapiedi sono stato e quanto mi sono avvicinato ai muri delle case.

Si può capire se mi sono fermato di fronte alla vetrina di un elettricista, di un pornoshop o di un negozio di abbigliamenti ecclesiastici. E’ chiaro che questa informazione interessa ai pubblicitari, i quali conoscono il mio numero di telefono e i miei account Gmail/FaceBook e, di conseguenza, possano inviarmi pubblicità adeguata ai miei interessi (state tranquilli: posso garantire che non ho mai ricevuto pubblicità di abbigliamenti ecclesiastici…).

COME PUOI SCARICARE LE INFORMAZIONI DA FACEBOOK

Basta fare clic su “Impostazioni” seguito da “Scarica una copia dei tuoi dati di Facebook”. Dopo qualche ora ti arriverà un link per poter scaricare un file con tutte le tue attività che hai svolto su FaceBook, ma anche molte, molte altre informazioni private. Basterà conoscere la password di FaceBook. Ricorda che, se hai scambiato molte foto e video, il file può pesare molti MegaByte. Se hai attivato la sincronizzazione con il telefonino troverai anche tutte le tue telefonate.

COME PUOI SCARICARE LE INFORMAZIONI DA GMAIL

Devi aprire l’account Gmail da web e fare clic sulla figura in alto a destra, poi clic su “Account personale” e poi ancora su “Informazioni personali”

  1. se ora fai clic su “Apri contatti” scarichi la rubrica telefonica
  2. se invece fai clic su “Vai alle mie attività” poi “Accedi a gestione attività” e poi nell’area “Cronologia delle posizioni” ancora clic su “Gestisci cronologia”, scaricherai tutti i tuoi spostamenti passati, registrati dalle celle telefoniche intercettate dal tuo telefonino

 

Info su Roberto Ceriani

Roberto Ceriani, classe 1950, laureato in Fisica, dopo molti anni di insegnamento ha vinto il 1° concorso per Dirigente Scolastico e quindi, dopo aver fatto questo nuovo lavoro per alcuni anni, è andato in pensione per raggiunti limiti di età. Interviene spesso su Facebook su problematiche riguardanti il mondo della scuola. “Autore di libri di Fisica per Licei e di numerosi testi di divulgazione informatica. Formatore di insegnanti in Lombardia e nelle regioni del Sud. Ha lavorato 9 anni all’IRRSAE-IRRE Lombardia dove si è occupato di Progetti Europei di formazione docenti e di analisi statistiche di dati internazionali sugli apprendimenti (Progetto OCSE-PISA). Attualmente, per conto dell’Invalsi, si occupa di valutazione delle scuole italiane e, per conto dell’USR Lombardia, è impegnato nelle attività di valutazione dei Dirigenti Scolastici”
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