meglio un chiarimento oggi che un casino domani

Sergio Chiamparino, Sindaco di Torino, a proposito della direzione del PD in cui i Veltroniani e gli ex popolari hanno detto che voteranno contro dice: «Se votassi io mi asterrei perché non vedo nessun passo avanti significativo nella ricerca di parole che parlino al paese. C’è un diaframma invisibile che separa il Pd da paese: non c’è strategia di alleanze che tenga – Di fronte ad un centrodestra diviso e vicino alla sua fine il Pd non emerge come una forza di alternativa. Vuol dire che qualche problema c’è».

«Da Bersani mi aspettavo parole più nette e certe a sostegno del sì al referendum di Mirafiori  perché se vince il sì restano aperte tutte le possibilità di investimento, se invece vince il no temo una sorta di limbo. In un altro paese ci sarebbe stato un atteggiamento diverso verso un'azienda che investe, che dopo 23 anni torna a fare in Italia auto competitive, mentre alla sinistra sembra quasi che dia fastidio».

Il problema è tutto qui: che partito è un partito in cui di fronte allo scoglio Mirafiori, che poi è lo scoglio sul tema "Marchionne è un riformatore o un semi-fascista" c'è un partito che non seglie e in cui coesistono posizioni come queste:

  • Marchionne è un innovatore
  • l'accordo di Mirafiori è un attacco alla democrazia
  • l'accordo di Mirafiori non va bene, ma bisogna subirlo perché siamo deboli
  • l'accordo di Mirafiori non va bene ma se passa al referendum bisogna appoggiarlo perché non si può restare fuori dalle rappresentanze
  • la FIOM e la CGIL non possono approvare un accordo del genere perché nello statuto è prevista la impossibilità di accettare accordi che vanno contro i diritti dei lavoratori
  • il referendum tra i lavoratori va bene se vince il no, non va bene se vince il sì

Matteo Renzi, anche lui Sindaco di una città importante va giù piatto e la pensa come Chiamparino. Tutti gli altri suoi amici rottamatori lo considerano un traditore. Fassino voterebbe a favore e la capogruppo Finocchiaro voterebbe contro.

Dice Bersani in puro stile politichese e con un linguaggio molto in voga tra chi viene dal PCI, dire e non dire, alzare il tiro per non vedere il problema che hai di fronte: «Il Pd si metta alla guida della riscossa italiana o il Paese si disgrega. Non siamo di fronte a un passaggio ordinario, la situazione è molto seria e per certi versi pericolosa».

«C'è una perdita di orizzonte, se vogliamo rimontare un decennio berlusconiano dobbiamo lavorare immaginando un'agenda riformista per i prossimi dieci anni. Il Paese ha forze ed energie per reagire, il problema però è che non è sufficiente liberare queste energie».

Situazione molto seria e per certi versi pericolosa, … agenda riformista, … non è sufficiente liberare le energie… E vai col liscio.

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Informazioni su Claudio Cereda

nato a Villasanta (MB)il 8/10/1946 | Monza ITIS Hensemberger luglio 1965 diploma perito elettrotecnico | Milano - Università Studi luglio 1970 laurea in fisica | Sesto San Giovanni ITIS 1971 primo incarico di insegnamento | 1974/1976 Quotidiano dei Lavoratori | Roma - Ordine dei Giornalisti ottobre 1976 esame giornalista professionista | 1977-1987 docente matematica e fisica nei licei | 1982-1992 lavoro nel terziario avanzato (informatica per la P.A.) | 1992-2008 docente di matematica e fisica nei licei (classico e poi scientifico PNI) | Milano - USR 2004-2007 concorso a Dirigente Scolastico | Dal 2008 Dirigente Scolastico ITIS Hensemberger Monza | Dal 2011 Dirigente Scolastico ITS S. Bandini Siena | Dal 1° settembre 2012 in pensione | Da allora si occupa di ambiente e sentieristica a Monticiano e ... continua a scrivere
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