Sento, con fastidio fisico, citare i teoremi come se questa parola fosse una bestemmia.
Teorema viene dal greco e significa ciò che si guarda, su cui si specula (θεώρημα). In matematica sta a significare una proposizione dedotta attraverso catena di ragionamenti che ha lo stesso valore di verità degli assiomi da cui viene dedotto.
Trovo volgare che il linguaggio politico cerchi di far passare, a livello di opinione, che teorema significhi tesi precostituita, oppure persecuzione ideologica.
Per altro, supponendo che sia da accettare la prima definizione (ciò che si guarda, su cui si specula) e non quella sulla verità dimostrata, mi chiedo alla luce di questo articolo di Fiorenza Sarzanini che parla dell'appartamento di Milano 2 e del relativo harem in comodato d'uso gratuito, in che senso Berlusconi si lamenti: si guarda, si vede e non c'è neanche bsogno di speculare. Forse si potrebbe parlare di verità autoevidente. Ci sono tanti modi per gestire la prostituzione: questo indica fantasia e stile da veri signori.
Non mi ero sbagliato; queste le dichiarazioni del signor bunga-bunga che deve avere decisamente dimenticato i suoi studi universitari: “Ci troviamo di fronte all’ennesimo teorema costruito appositamente per gettare fango su di me nel tentativo, illusorio, di eliminarmi dalla scena politica; il fango ricadrà su chi utilizza la giustizia come arma politica. Non mi fermeranno”.
I teoremi non i sopporta; i partirei con la dimostrazione del I teorema di Euclide, che è bellissima.