Il lavoro è quasi finito e penso di completarlo nella prossima settimana.
Mancano solo quattro capitoli: l'esperienza come DS a Monza e a Siena, la parabola di Avanguardia Operaia nel periodo tra il 1974 e il 1976 con le rotture all'interno del gruppo dirigente nel periodo in cui si iniziava a capire che avevamo fallito; i primi anni di università con le fatiche nell'adeguare la mentalità del perito industriale alla scienza dura e astratta; come vivo adesso che sono in pensione.
Da lì in poi farò un po' di lavoro di cesello indispensabile visto che alcuni articoli sono stati scritti qualche anno fa e ci sarà qualche precisazione da fare e qualche ripetizione da eliminare.
Si è trattato di un lavoro di messa in ordine di esperienze di vita, riflessioni ed emozioni e sono venuti fuori 28 capitoli.
Ho ristrutturato la pagina Io (cui si accede dalla home page attraverso la barra orizzontale dei menù) e ho messo in fila i diversi pezzi in ordine cronologico e non di pubblicazione come se si trattasse di un libro.
Spero che abbiate gradito.
Caro Prof
mia figlia Giorgia è stata sua allieva nel trienno liceale allo Zucchi a metà anni 90.
La leggo con piacere perchè oltre ad aver condiviso , in parte, l'appartenenza politica, abbiamo percorso un analogo iter di vissuto personale. Io ho passato infanzia e gioventu in zona Sobborghi a monza e mio padre era originario del Palasun della Cantunada in via Lecco 160 a Monza confinante con Villasanta.
Mi piace ricordarla come il prof. "Quicosì". Trattasi di in un frangente in cui lei con diretta provocazione, informò l'esimia Prof. Galbiati di aver trovato la classe 3a A priva degli erudimenti base matematici usualmente impartiti nel periodo ginnasiale.Concordammo sulla necessità di scrivere una lettera/petizione in cui i genitori richiedevano alla Preside un supporto extra scolastico finalizzato al recupero. Me ne feci carico e le sottoposi il testo. Fu così che con garbato approccio lei mi chiese se…poteva toccarmela… e la rifece integralmente intercalando ogni correzione con ; io quicosì metterei.
Da qui nacque l'appellativo: Prof. quicosì
Con stima e cordialità
Edoardo Redaelli