A proposito della scuola di Adro ho voluto aspettare pe vedere cosa sarebbe successo e, nel frattempo, mi sono documentato sul piano fotografico: zerbino di ingresso, posacenere, logo nelle panchine, persino la “o” nei volantini; il sole delle alpi occhieggia dappertutto in maniera invasiva e sgradevole nella scuola intestata a Gianfranco Miglio (e l’intitolazione è perfettamente lecita).
Però:
- non va bene che il PD faccia una manifestazione contro l’invasione della politica nella scuola e la manifestazione veda una selva di bandiere del PD; meno male che non c’erano quelle di Che Guevara.
- non va bene che i telegiornali dicano che la Gelmini avrebbe detto al Sindaco di Adro di fare pulizia e lo avrebbe fatto con una lettera recapitata tramite il Direttore Regionale, se, come pare, a scrivere è stato il Direttore Regionale Colosio (che è anche il mio capo). Il Direttore della scuola lombarda richiama il Sindaco che, come capo del Comune, deve fornire l’edificio, e gli dice: le regole della scuola pubblica sono queste: o così o pomì. Forse si tratta di sottigliezze che sfuggono a molti, ma questa è la scuola di stato con la sua autonomia e le sue regole; regole che valgono anche per i Sindaci e persino per i Ministri.
Mi correggo; dopo aver visto i servizi fotografci pubblicati su Facebook oltre ai tricolori e alle bandiere del PD, la bandiera di Che Guevara c’era e c’erano anche qalche bandiera di Di Pietro e persino una dell’UDC. In totale più bandiere e striscioni che partecipanti.