Premetto che, da buon brianzolo sono stato lontano dalle cose milanesi e non ho letto le sintesi progettuali di Boeri e di Pisapia. Ho una riserva sull’aspetto professionale, perché non amo nè gli avvocati nè gli architetti, ma sembra che in politica queste due professioni vadano per la maggiore: gli avvocati per tradizione, gli architetti perché qualcuno pensa che siano i moderni intellettuali degli anni 2000.
Ho dei dubbi su come è andata e spero che qualcuno dei miei amici dirigenti del PD milanese intervenga a chiarirmeli.
- C’è stato un eccesso di esposizione del PD (milanese, lombardo e nazionale) a favore di un solo candidato. Tutto ciò rende ora più grave per il gruppo dirigente la sconfitta. Infatti il gruppo dirigente è stato sconfitto rispetto al progetto che proponeva alla città (il candidato Boeri non rappresenta la stessa proposta del candidato Pisapia) e inoltre è stato sconfitto sul piano personale perché l’elettorato di prima fascia ha voltato le spalle al gruppo dirigente.
- Hanno senso le primarie di coalizione quando il PD si propone come partito a vocazione maggioritaria? E in tal caso i diversi candidati che non aderiscono al PD cosa rappresentano? A chi rispondono? Su quale struttura si appoggiano? Le primarie sono una cosa seria e importante ma bisognerebbe sciogliere il nodo di quando si fanno e con chi?
- Si fanno per tutte le scelte importanti del PD? E allora le vogliamo per il gruppo dirigente e per tutti gli ambiti di valenza elettorale (candidato Sindaco, presidente di provincia e regione, candidato di Collegio). Si dirà che i Collegi non esistono più. E chi vieta di fare le liste come somma di decisioni della base?
- Nel caso di primarie pre-elettorali come si decide chi si candida e qual’è il grado di apertura della coalizione? Personalmente preferirei primarie di area di partito e se poi se dovessero emergere due candidature forti di esponenti di partiti diversi siano i gruppi dirigenti a decidere assumendosene le responsabilità.
Ci sono state le primarie di Puglia, poi quelle di Firenze e forse è il caso di riflettere. Il progetto di Pisapia, per quanto lo si possa girare è il progetto sinistra-sinistra. Questo progetto può vincere a Milano? Io penso di no. La Lombardia non è la Puglia e non basta nè dire che Pisapia è bravo e neanche dire scusate abbiamo sbagliato.
C’è una frase singolare che ho visto nei comunicati: tutti uniti con Pisapia per battere la Moratti. E’ il solito limite di questi anni: dobbiamo battere qualcuno. No dobbiamo fare una proposta di governo e vincere con quella.