primarie a Milano

Premetto che, da buon brianzolo sono stato lontano dalle cose milanesi e non ho letto le sintesi progettuali di Boeri e di Pisapia. Ho una riserva sull’aspetto professionale, perché non amo nè gli avvocati nè gli architetti, ma sembra che in politica queste due professioni vadano per la maggiore: gli avvocati per tradizione, gli architetti perché qualcuno pensa che siano i moderni intellettuali degli anni 2000.

Ho dei dubbi su come è andata e spero che qualcuno dei miei amici dirigenti del PD milanese intervenga a chiarirmeli.

  1. C’è stato un eccesso di esposizione del PD (milanese, lombardo e nazionale) a favore di un solo candidato. Tutto ciò rende ora più grave per il gruppo dirigente la sconfitta. Infatti il gruppo dirigente è stato sconfitto rispetto al progetto che proponeva alla città (il candidato Boeri non rappresenta la stessa proposta del candidato Pisapia) e inoltre è stato sconfitto sul piano personale perché l’elettorato di prima fascia ha voltato le spalle al gruppo dirigente.
  2. Hanno senso le primarie di coalizione quando il PD si propone come partito a vocazione maggioritaria? E in tal caso i diversi candidati che non aderiscono al PD cosa rappresentano? A chi rispondono? Su quale struttura si appoggiano? Le primarie sono una cosa seria e importante ma bisognerebbe sciogliere il nodo di quando si fanno e con chi?
  • Si fanno per tutte le scelte importanti del PD? E allora le vogliamo per il gruppo dirigente e per tutti gli ambiti di valenza elettorale (candidato Sindaco, presidente di provincia e regione, candidato di Collegio). Si dirà che i Collegi non esistono più. E chi vieta di fare le liste come somma di decisioni della base?
  • Nel caso di primarie pre-elettorali come si decide chi si candida e qual’è il grado di apertura della coalizione? Personalmente preferirei primarie di area di partito e se poi se dovessero emergere due candidature forti di esponenti di partiti diversi siano i gruppi dirigenti a decidere assumendosene le responsabilità.

Ci sono state le primarie di Puglia, poi quelle di Firenze e forse è il caso di riflettere. Il progetto di Pisapia, per quanto lo si possa girare è il progetto sinistra-sinistra. Questo progetto può vincere a Milano? Io penso di no. La Lombardia non è la Puglia e non basta nè dire che Pisapia è bravo e neanche dire scusate abbiamo sbagliato.

C’è una frase singolare che ho visto nei comunicati: tutti uniti con Pisapia per battere la Moratti. E’ il solito limite di questi anni: dobbiamo battere qualcuno. No dobbiamo fare una proposta di governo e vincere con quella.

Informazioni su Claudio Cereda

nato a Villasanta (MB)il 8/10/1946 | Monza ITIS Hensemberger luglio 1965 diploma perito elettrotecnico | Milano - Università Studi luglio 1970 laurea in fisica | Sesto San Giovanni ITIS 1971 primo incarico di insegnamento | 1974/1976 Quotidiano dei Lavoratori | Roma - Ordine dei Giornalisti ottobre 1976 esame giornalista professionista | 1977-1987 docente matematica e fisica nei licei | 1982-1992 lavoro nel terziario avanzato (informatica per la P.A.) | 1992-2008 docente di matematica e fisica nei licei (classico e poi scientifico PNI) | Milano - USR 2004-2007 concorso a Dirigente Scolastico | Dal 2008 Dirigente Scolastico ITIS Hensemberger Monza | Dal 2011 Dirigente Scolastico ITS S. Bandini Siena | Dal 1° settembre 2012 in pensione | Da allora si occupa di ambiente e sentieristica a Monticiano e ... continua a scrivere
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