questioni di forma – questioni di sostanza

La questione di forma riguarda la polemichina sul se sia lecito far esprimere Bersani e Fini sull’essere di destra e/o di sinistra. Queste polemiche sono abbastanza misere e sono allo stesso livello della proposta di quell’aquila che dirige il Giornale che, dopo aver dichiarato di essere lui il solo responsabile dei guai giornalistici di Feltri, dichiara oggi che l’unico candidato in grado di succedere a Berlusconi è … sua figlia.

Con questo abbiamo capito che oltre alla sinistra e alla destra esistono anche la destra becera rappresentata  dai figuranti che contornano Bossi e la destra preilluminista a favore del potere dinastico e varrà la pena di invitarli entrambi ad una puntata di Fazio, magari dedicata al costume.

La questione di sostanza che mi indurrà a guardare la trasmissione di Fazio è la seguente: Fini e Bersani saranno all’altezza del compito? Non mi riferisco alle capacità intellettuali, che ci sono, mi riferisco alla complessità del problema.

Nella mia testa destra e sinistra si intrecciano perché in questa paese, per effetto delle destre becere e di quelle preilluministe, si sta discutendo su cose che dovrebbero appartenere alla base comune (quella della civiltà) su cui non ci sarebbe da discutere. Sui temi di civiltà destra e sinistra dovrebbero pensarla allo stesso modo. Le stese problematiche del sistema costituzionale trovo che abbiano poco a che fare con l’essere di destra o di sinistra. Sto pensando a repubblica presidenziale o parlamentare, al grado di separazione e indipendenza dei tre poteri, al rapporto tra stato centrale e stato decentrato.

A quel punto, le cose su cui differenziarsi non sono molte e per di più la differenziazione potrebbe essere più su sfumature che su questioni corpose. Ma le sfumature sono difficili da comunicare attraverso elenchi di punti, nello stile delle’elenco delle sinonimie di pederasta fatto recitare a Vendola.

Faccio degli esempi: quando uno dice che è per garanzie piene alla donna e alla famiglia trova il pieno accordo di Fini e Bersani. Sarebbe bello che uno dicesse: io sono per l’angelo del focolare e l’altro per la donna che lavora. Tutti e due, come è politicamente corretto, dicono bisogna creare quella rete di servizi che consenta alle donne di lavorare.

Quando uno dice che bisogna che tutti paghino le tasse e le paghino secondo criteri di progressività, di nuovo troveremo l’unanimità.

Ci sono anche dei temi forti su cui la differenziazione potrebbe essere netta: sei a favore o contro l’eutanasia? Sei a favore o contro l’affidare alla scienza il diritto di ricercare in modo libero sulle questioni biomediche?

Ma su questi temi le divisioni passano all’interno degli schieramenti, a destra come a sinistra, e dunque le domande non vengono poste.

Dunque il problema diventa: hai un miliardo di euro. Come lo suddividi pe capitoli di spesa? Quanto agli ammortizzatori sociali, quanto alla scuola, quanto alla lotta all’evasione fiscale, … e su questi elementi è difficile fare l’elenco di tipo valoriale.

Staremo a vedere.

Informazioni su Claudio Cereda

nato a Villasanta (MB)il 8/10/1946 | Monza ITIS Hensemberger luglio 1965 diploma perito elettrotecnico | Milano - Università Studi luglio 1970 laurea in fisica | Sesto San Giovanni ITIS 1971 primo incarico di insegnamento | 1974/1976 Quotidiano dei Lavoratori | Roma - Ordine dei Giornalisti ottobre 1976 esame giornalista professionista | 1977-1987 docente matematica e fisica nei licei | 1982-1992 lavoro nel terziario avanzato (informatica per la P.A.) | 1992-2008 docente di matematica e fisica nei licei (classico e poi scientifico PNI) | Milano - USR 2004-2007 concorso a Dirigente Scolastico | Dal 2008 Dirigente Scolastico ITIS Hensemberger Monza | Dal 2011 Dirigente Scolastico ITS S. Bandini Siena | Dal 1° settembre 2012 in pensione | Da allora si occupa di ambiente e sentieristica a Monticiano e ... continua a scrivere
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