la storia non conosce scorciatoie

Da giorni cerco di capire cosa accade in Egitto e cosa è accaduto in Tunisia e confesso ormai la mia impotenza.

Ci sono alcune cose che non capisco, altre che non mi convincono; guardo la televisione e mi sembra di partecipare al Grande Fratello della politica estera. Per fortuna c’è Wikipedia che ti aiuta a capire di cosa stiamo parlando, di questi tempi in cui la Geografia sembra caduta nel dimenticatoio. Quanti sono? Di cosa vivono? Dove sono collocati? …

Vediamo di enumerare alcune delle cose che non capisco o, semplicemente, delle domande che mi faccio:

  1. a che titolo alcuni personaggi per quanto popolari e prestigiosi si autonominino rappresentanti del popolo (penso per esempio a ElBaradei)
  2. a che titolo l’Occidente Democratico stabilisca la rappresentatività e il grado di democrazia di regimi che sono certamente diversi dalla democrazia anglosassone
  3. quale sia il criterio in base al quale il regime di PincoPallo ci va bene e quando incomincia a non andare più bene (in questo momento ho presente quello saudita o all’estremo opposto la Libia di Gheddafi)
  4. perché ci si ostini ad assumere l’esperienza della democrazia europea o di quella americana come paradigma e modello per paesi che hanno modelli di rappresentanza e gradi di sviluppo molto diversi dai nostri.
  5. Cosa succede quando il Presidente dittatore si leva di torno? Chi prende il potere? La borghesia nazionale o le multinazionali?

Quando ero molto più giovane ero vagamente interessato, con riferimento al mondo arabo, ai partiti nazionalisti e socialisti (che si chiamavano Baath, tradotti, partito del lavoro). Mi pare che nessuno di quelli sia riuscito nel tentativo di modernizzare e democratizzare il paese. Alcuni si sono spenti, altri si sono trasformati in dittature.

Penso alla esperienza della democrazia in Russia; mi vengono i brividi e mi chiedo quanto di ciò che vediamo non sia connaturato alla storia, alla cultura e alle vicende dello stato russo.

La Cina ha i suoi rapporti sociali e il suo grado di sviluppo (e per ora tira); l’India idem. Fuori di lì vedo le spinte dell’Islam integralista sempre presente quando la situazione  si destabilizza. Chissa come finirà dalle parti del Pakistan? Chissa come finirà in Iran? Cissa cosa succederà quando in Cina bisognerà togliere il tappo del Partito?

Sul piano internazionale c’è indubbiamente il potere delle economie multinazionali che gioca un ruolo di stabilizzazione a causa dell’intreccio degli interessi. Ma, mi chiedo, l’Europa unita vuole giocare un ruolo? Non è il caso di operare qualche rilancio esplicito sul piano politico e anche su quello militare?

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Informazioni su Claudio Cereda

nato a Villasanta (MB)il 8/10/1946 | Monza ITIS Hensemberger luglio 1965 diploma perito elettrotecnico | Milano - Università Studi luglio 1970 laurea in fisica | Sesto San Giovanni ITIS 1971 primo incarico di insegnamento | 1974/1976 Quotidiano dei Lavoratori | Roma - Ordine dei Giornalisti ottobre 1976 esame giornalista professionista | 1977-1987 docente matematica e fisica nei licei | 1982-1992 lavoro nel terziario avanzato (informatica per la P.A.) | 1992-2008 docente di matematica e fisica nei licei (classico e poi scientifico PNI) | Milano - USR 2004-2007 concorso a Dirigente Scolastico | Dal 2008 Dirigente Scolastico ITIS Hensemberger Monza | Dal 2011 Dirigente Scolastico ITS S. Bandini Siena | Dal 1° settembre 2012 in pensione | Da allora si occupa di ambiente e sentieristica a Monticiano e ... continua a scrivere
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