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Come se … i dubbi e le incertezze prevalessero sul progetto.

Leggendo dell'impegno italiano nella missione antiGheddafi prevista dalla risoluzione ONU si resta un po sconcertati. Ho appena finito di leggere un intervento di Angelo Panebianco sul Corriere In questa guerra gli Italiani rischiano di più. Ho letto cose simili già nei giorni scorsi anche sulla Stampa e sul Sole 24 ore.

La tesi è sempre la stessa: non potevamo non esserci però bisognerebbe fare meglio, Sarkozy è stato intempestivo e ha trascinato gli altri, … La Russia non ci sta, adesso anche la Lega Araba, …

I commentatori di destra (da LIbero al Giornale) sono andati giù piatti nell'esternare i loro dubbi: il gioco non vale la candela, i rischi sono maggiori dei guadagni, abbiamo tutto da perdere, … Frattini e La Russa hanno preso la mano a Berlusconi.

E' impressionante come la dimensione umanitaria in questi ragionamenti sparisca del tutto e prevalgano le analisi dei rischi e il conteggio costi-benefici.

E' vero: l'operazione appena iniziata, esaurita la fase di messa al due dei sistemi aerei di offesa-difesa di Gheddafi, ha bisogno di progetti e proposte:

  1. Si punta a sostituire Gheddafi in un quadro di Libia unitaria o si sta operando per dividere la Cirenaica dalla Tripolitania?
  2. Visto che abbiamo avuto per anni un ruolo economico primario, abbiamo degli interlocutori esterni all'entourage di Gheddafi?
  3. Siamo in grado di intervenire sugli equilibri tribali?
  4. E' opportuno che, nell'ambito della operazione, visti i rischi e gli interessi ci sia l'Italia e non solo Francia ed Inghilterra a svolgere un ruolo se non primario almeno paritario? Berlusconi è in grado di farlo, è interessato a farlo o non gli interessa nulla? La richiesta (mnaccia) da parte di Frattini di unificare il comando sotto l'ombrello della Nato va in questo senso. Domanda: e allora, visto che la Nato interviene su richiesta dei suoi membri, perché l'Italia non inizia ad incardinare la pratica chiedendo l'intercento della NATO?

155 anni fa l'Italia, grazie alla guerra di Crimea acquisì i titoli per procedere alla unificazione del paese; ma c'era Cavour. Oggi ci sarebbe bisogno di un leader (e Berlusconi è come se non avesse voglia) mentre la politica estera la fanno PDL PD e terzo polo mentre la Lega sta alla finestra. Molte cose non funzionano. Troppe. Forse i cauti suggerimenti della stampa d'opinione voglioni dire quello.

 

 

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Informazioni su Claudio Cereda

nato a Villasanta (MB)il 8/10/1946 | Monza ITIS Hensemberger luglio 1965 diploma perito elettrotecnico | Milano - Università Studi luglio 1970 laurea in fisica | Sesto San Giovanni ITIS 1971 primo incarico di insegnamento | 1974/1976 Quotidiano dei Lavoratori | Roma - Ordine dei Giornalisti ottobre 1976 esame giornalista professionista | 1977-1987 docente matematica e fisica nei licei | 1982-1992 lavoro nel terziario avanzato (informatica per la P.A.) | 1992-2008 docente di matematica e fisica nei licei (classico e poi scientifico PNI) | Milano - USR 2004-2007 concorso a Dirigente Scolastico | Dal 2008 Dirigente Scolastico ITIS Hensemberger Monza | Dal 2011 Dirigente Scolastico ITS S. Bandini Siena | Dal 1° settembre 2012 in pensione | Da allora si occupa di ambiente e sentieristica a Monticiano e ... continua a scrivere
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