Mentre l'Italia migliora il suo posizionamento internazionale (e il famoso spread va sotto quota 300 nonostante il quadro economico in ambito europeo non sia rasserenato) ieri si sono avuti i segni dello scricchiolio del sistema politico-partitico che inizia a preoccuparsi di cosa gli accadrà se questo governo ci tira fuori dai casini e dimostra che si può governare.
Alfano ha fatto le bizze facendo capire che il PDL non ci sta a discutere di giustizia e ha fatto saltare un incontro di raccordo della azione di governo tra lui, Monti, Bersani e Casini; Monti non si è scomposto e ha fatto capire che presiede un governo che intende governare.
Paola Severino, ministro della giustizia, ha dichiarato: «Sulla norma anticorruzione non credo che ci si debba fermare prima ancora di avere iniziato … Io non vengo dalla politica. Ho passato la mia vita a studiare le leggi e sento molto forte il peso di doverne creare una che sia valida anche per il futuro. A questo servono le leggi … Alcune di quelle misure ce le chiede anche l'Europa. Dunque mettiamo tutte le carte in tavola e vediamo cosa possiamo fare».
Il ministro Riccardi, fondatore e animatore della comunità di S. Egidio ha commentato con la Severino lo sgarbo di Alfano con sincerità: «Voleva solo creare il caso. Vogliono solo strumentalizzare: è la cosa che più mi fa schifo del fare politica. Ma quei tempi lì sono finiti».
Naturalmente (Gasparri in testa) lo hanno costretto a smentire e/o attenuare. Grazie Riccardi: hai creato un incidente diplomatico ma tanti Italiani si sono sentiti rincuorati nel sentire un ministro denunciare i giochetti di un certo ceto politico.