in crescita – di Antonio J. Mariani

Sì, nei sondaggi seguita a salire e incomincia ad impensierire chi, l’anno scorso di questi tempi, guardava in mutande l’orologio e, fatti i conti, decise che era giunto il momento di prendersi i pieni poteri. L’ora alfin arrivò; e fu per lui fatale.

Una possibile spiegazione perché lei seguiti a rosicchiare decimali all’alleato, potrebbe essere questa: rispetto a lui è più… maschile. Più virile di chi ha puntato tutto sulla mascolinità tossica: quell’insieme di credenze e comportamenti che tende a mostrare l’uomo duro tutto d’un pezzo, più ancora di quello celebrato nei tempi andati dell’Amaro Jägermeister.

Quindi, più di lui: niente fragilità, zero vulnerabilità, una rosicata femminilità. E l’album delle figurine è bell’e pronto: i duri si fanno rispettare; i duri non mostrano le loro emozioni; i duri non piangono mai (ci mancherebbe altro!).

La mascolinità tossica pretende che si mostri di… avere le palle. Ecco, lei sale nei sondaggi perché tira fuori le palle più di chi, al confronto, risulta sbracato. E, allora, il cliché impone che, ogni volta, i lineamenti vengano ulteriormente distorti per sfoderare lo strillo, che la scompostezza vinca sull’argomentazione. Già, ma un andamento calibrato su questo tipo di fattori, presuppone un’alzata di posta ad ogni giro. Non è difficile prevedere che il giochino riservi sorprese amare per chi lo attua: per esempio, prima o poi, arriva il saltimbanco più funambolo di te e si ritorna al punto zero.

Non ci si rende sufficientemente conto di quanto dannosa sia la mascolinità tossica all’interno della società. Basti pensare al soffocamento di qualsiasi possibile variazione rispetto alla norma circolante dell’uomo tosto: si approda all’adolescenza del tutto impreparati a gestire le emozioni, considerate debolezze; l’attrazione si riversa sul gonfiare il petto, sul tendere a sopraffare.

Se, parallelamente, è dominante il non venir meno dell’apporto energetico per cumulare forza, forse un digiuno terapeutico di questi stereotipi non porterebbe che vantaggi. Non a caso, quando si attua una completa disintossicazione e si esauriscono le riserve energetiche, oltre ad avvertire un senso di benessere generale, tra le prime risultanze c’è che dolce e leggero diventa l’alito e tersa ritorna la lingua.

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Informazioni su Claudio Cereda

nato a Villasanta (MB)il 8/10/1946 | Monza ITIS Hensemberger luglio 1965 diploma perito elettrotecnico | Milano - Università Studi luglio 1970 laurea in fisica | Sesto San Giovanni ITIS 1971 primo incarico di insegnamento | 1974/1976 Quotidiano dei Lavoratori | Roma - Ordine dei Giornalisti ottobre 1976 esame giornalista professionista | 1977-1987 docente matematica e fisica nei licei | 1982-1992 lavoro nel terziario avanzato (informatica per la P.A.) | 1992-2008 docente di matematica e fisica nei licei (classico e poi scientifico PNI) | Milano - USR 2004-2007 concorso a Dirigente Scolastico | Dal 2008 Dirigente Scolastico ITIS Hensemberger Monza | Dal 2011 Dirigente Scolastico ITS S. Bandini Siena | Dal 1° settembre 2012 in pensione | Da allora si occupa di ambiente e sentieristica a Monticiano e ... continua a scrivere
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