l’eterno uguale e la liturgia di Letta

Critiche a non finire al pd. aggiungo la mia: in sintesi il PD ha perso perche’ si porta appresso qualcosa di… religioso. e Letta assomiglia al prete che officia come fosse un dovere corrente: senza immaginazione e senza immedesimazione, si piomba nel vortice crepuscolare dell’ordinarietà, della prevedibilità.

L’effetto è soprattutto uno: pare di essere dentro la canzone più famosa di Califano: l’entusiasmo che ti resta è la brutta copia di quello che era, ed il tempo e i suoi giorni, si riempiono di noia. “No, non ho detto gioia, ma noia, noia, noia / Maledetta noia”.

Da quando è nato, il Pd, coi suoi undici segretari in quindici anni, si interroga sulla sua identità. Sempre in bilico tra riformismo e nostalgia (del sol dell’avvenire); ancora non è riuscito a sbarazzarsi dal dirsi l’uno con l’altro “compagno”; ancora non ha chiuso del tutto con l’epoca in cui USA e URSS erano i gendarmi del mondo (si stava preferibilmente dalla parte dei secondi e immancabilmente contro i primi).

In sostanza, un atavico senso di appartenenza strettamente legato alle passate represse pulsioni pseudorivoluzionarie. Roba da religiosi, appunto; anzi, roba da bacchettoni. I generosi tentativi di  smuovere il tutto sono naufragati tra mille correnti.

Norberto Bobbio già lo diceva (ai leader di sinistra di allora): “Si interrogano sul loro destino e non hanno capito la loro natura. Capiscano la loro natura e risolveranno il problema del loro destino”.

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Informazioni su Antonio Mariani

Sono nato nel 1945. Finora (esagerando un po’), più o meno 7 vite: 1) dal 1960 al ’67 (quindi, dai 15 ai 22 anni): segretario di reparto in una nota azienda elettrodomestica; 2) ’67 e ’68 anni anni sabbatici (in giro in autostop) e leader movimento beat; 3) dal ’68 al ’73: esperienza “sessantottina” e pittorica; 4) dal ’73 al ’79: attività artistica e operatore culturale; 5) dal ’79 al '82: responsabile tv locale a Monza + direzione di due riviste cinematografiche; 6) dal 1982 al 2012 responsabile Banca Dati Tv-Cinema per Fininvest/Mediaset; 7) dal 2012, in pensione (dedicando l’attenzione non all’andamento nei cantieri, ma ai lavori in corso dell’esistenza).
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