strizzatore per il mocio

Ci sono delle cose che non sopporto in questa società dell’usa e getta in cui riciclare vuol dire distruggere e che derivano da due elementi della mia storia  e della mia cultura: sono brianzolo e sono un perito industriale.

Ho osservato da tempo che nei discount, accanto allo scaffale dei detersivi, vendono il secchio lavapavimenti incluso di mocio con asta e di accessorio montato sul secchio per strizzare il mocio. Il prezzo è accattivante, sui 10 €, ma se chiedi di acquistare il solo accessorio ti dicono che non si può. Continua a leggere

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Bibbiano e Alessia Pifferi

In questi giorni è stato assolto in via definitiva dalla Cassazione il professor Foti, lo psicoterapeuta che era stato imputato per abuso d’ufficio e lesioni gravi già assolto in appello lo scorso giugno “per non avere commesso il fatto” e “perché il fatto non sussiste”. Sto parlando della inchiesta “Angeli e Demoni”. Angeli i bambini e Demoni quelli dei servizi sociali della asl della val d’Enza.

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quando il motore va in fuga

Dobbiamo andare indietro nel tempo alla primavera del 65, quasi sessantanni fa. Facevo la quinta elettrotecnica all’Hensemberger, la scuola in cui, molti anni dopo ho fatto il dirigente scolastico.

Le ore di laboratorio erano una cosa seria e, se non ricordo male, facevamo 8 ore la settimana di misure elettriche (due pomeriggi di 4 ore). L’elettrotecnica la studiavamo proprio bene con il mitico ingegner Bellini (che vedete nell’ultima fotografia insieme alla intera classe in visita alla Ercole Marelli di Sesto S. Giovanni che produceva grandi macchine elettriche e che ha costruito anche i grandi trasformatori della centrale di Bargi). A misure avevamo un ITP capace che si chiamava Arosio e un docente teorico non altrettanto valido, ma tanto ai difetti di insegnamento sopperiva l’Olivieri Ravelli (che aveva un intero volume, dei tre, dedicato alle misure, oltre a elettrotecnica generale e macchine elettriche).

Studiate le macchine elettriche, in quinta si facevano misure sulle macchine: funzionamento a vuoto e a carico, macchine in c.c. e in c.a., sistemi trifase su motori, dinamo, alternatori, trasformatori. Continua a leggere

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la centrale sperimentale del Brasimone

Qualche decennio fa ho accompagnato i miei studenti in viaggio di istruzione al centro ENEA del lago del Brasimone posta sulla sponda del laghetto che fa da bacino superiore per la centrale di Bargi.

Negli anni ho organizzato viaggi alla centrale di pompaggio di Edolo, ad una grande centrale termoelettrica a gas, agli impianti geotermici di Larderello (con annesso museo della geotermia) e, proprio nei giorni scorsi, mi ha fatto senso leggere un commento sgangherato di un fascista che prendeva spunto dalla vicenda di Ilaria Salis per affermare che sono gli ex sessantottini, che insegnano, la tragedia della scuola italiana. Strano commento visto che chi ha fatto il 68 ha più di 70 anni e viaggia verso gli 80, ma nella vis polemica ogni tanto sfugge persino l’aritmetica Continua a leggere

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le centrali idroelettriche di pompaggio

Per capire cosa siano e perché si usino le centrali idroelettriche dette di pompaggio occorre fare una premessa che riguarda le differenze tra le centrali termiche (tra cui anche quelle nucleari) e le centrali idroelettriche.

Le prime sono delle gigantesche macchine termiche che, per ragioni legate al II principio della termodinamica, hanno necessariamente un rendimento piuttosto basso. Nelle grandi centrali si arriva al 40% (al 60% in quelle a ciclo combinato con due macchine termiche che lavorano in serie). Viene prodotto del vapore surriscaldato che fa girare una turbina e questa a sua volta aziona l’alternatore.Queste centrali buttano via un sacco di calore a bassa temperatura e dunque, tra i tanti problemi, determinano anche un effetto di inquinamento termico e, per questa ragione, sono costruite in corrispondenza di grandi corsi d’acqua necessari a portar via il calore a bassa temperatura. Continua a leggere

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